LONDRA (Reuters) - Quando l'anno scorso l'anglo-olandese Royal Dutch Shell ha espresso il desiderio di acquistare una quota in un promettente blocco esplorativo di petrolio situato al largo del Sud Africa, Total -- principale azionista dell'asset -- si è appellata al diritto di impedire l'accordo e ha acquistato la partecipazione, solo per poi venderla a Qatar Petroleum.
Il rapido corso degli eventi ha colto di sorpresa alcuni degli attori coinvolti, stando a quanto dichiarato da alcune fonti vicine all'operazione, i cui dettagli non erano stati precedentemente resi noti.
Per Total, la mossa si inseriva nella più ampia missione di rafforzare i legami con Qatar Petroleum(Qp), nel tentativo di assicurarsi una quota nell'espansione degli impianti di gas naturale liquefatto(Gnl) cui mira il paese del Golfo, un progetto che è già uno dei più grandi e redditizi nel settore energetico.
La corsa per accaparrarsi un ruolo all'interno del progetto ha fatto gola a molte delle più grandi società energetiche mondiali, comprese Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Shell, che hanno anche offerto a QP quote in alcune delle loro attività più redditizie.
Qp intende espandere la sua produzione di gas liquefatto sino a 110 milioni di tonnellate all'anno dai 77 attuali nel corso dei prossimi cinque anni costruendo quattro nuovi stabilimenti di produzione.
La società dovrebbe fare i nomi dei suoi partner nei mesi a venire, secondo fonti di settore.
Exxon -- la più grande società quotata in borsa del comparto petrolifero su scala mondiale e il maggiore investitore nel Gnl del Qatar -- ha rafforzato la sua rete globale con QP negli ultimi mesi tramite una serie di joint venture di rilievo.
Anche i rivali che non fanno parte dell'attuale produzione di Gnl, tra cui Chevron ed Eni (MI:ENI), sperano di riuscire a partecipare all'espansione.
L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si è recato più volte a Doha nel corso dell'anno, stando a quanto riferito da fonti della società. Eni ha venduto a Qp quote in una serie di progetti in Mozambico, Messico, Marocco e Kenya.