Investing.com - Per David Kostin, chief US equity strategist di Goldman Sachs (NYSE:GS), il rapporto rischio/rendimento delle azioni statunitensi è in ribasso dopo il rally del 17% dell'S&P 500 da metà giugno.
In una nota ai clienti, l'esperto ha sottolineato che l'S&P 500 è già vicino all'obiettivo di fine anno della banca d'investimento statunitense, ovvero 4.300 punti. La chiave del rally azionario in corso da due mesi è stata la "volontà dei gestori di fondi di accettare l'idea che la Fed cambierà rotta e che l'economia statunitense raggiungerà un atterraggio morbido", sostiene Kostin.
Inoltre, Kostin vede dei punti in comune tra i recenti sviluppi del mercato e i modelli storici relativi all'effettiva fine del ciclo di rialzo dei tassi della Fed. Tuttavia, c'è un problema.
"L'esperienza del 2000 evidenzia il rischio che il mercato possa ancora scendere dopo la fine del ciclo di rialzi dei tassi se l'economia statunitense entra in recessione. D'altro canto, se l'inflazione dovesse sorprendere al rialzo e costringere la Fed a una stretta più aggressiva di quanto previsto dai nostri economisti, vi è il rischio di un ulteriore calo delle valutazioni azionarie", aggiunge Kostin.
Nel complesso, lo stratega vede un potenziale di rialzo limitato da qui in poi. Al momento, i rischi negativi superano quelli positivi, ha aggiunto.
"Sebbene l'economia statunitense non sia ancora entrata in recessione nel 2022, i nostri economisti stimano la probabilità di una flessione nei prossimi 12 mesi a circa una su tre. In caso di recessione, prevediamo che l'indice possa scendere a 3.150 punti. Inoltre, l'attenzione della Fed per il mantenimento di condizioni finanziarie rigide implica che le azioni non saliranno troppo", ha concluso Kostin.