Di Senad Karaahmetovic
Le azioni IBM (NYSE:IBM) sono crollate di circa il 5% negli scambi premarket di questo martedì, dopo che la società ha tagliato le stime annuali sui flussi di cassa disponibili.
IBM ha riportato ricavi del Q2 di 15,54 miliardi di dollari, superando le stime di 15,16 miliardi. Ha inoltre riportato EPS operativi di 2,31 dollari, più dei 2,29 dollari attesi.
I ricavi da servizi di consulenza sono stati di 4,81 miliardi, sopra i 4,64 miliardi previsti dagli analisti. La società ha generato 6,17 miliardi di ricavi da software, meno dei 6,3 miliardi attesi.
I ricavi da infrastrutture sono stati di 4,24 miliardi di dollari, mentre gli analisti se ne aspettavano 3,76 miliardi. I ricavi da finanziamenti hanno totalizzato 146 milioni di dollari, contro la proiezione di 185,2 milioni.
I margini lordi rivisti sono stati del 54,5% nel trimestre, rispetto al 56,4% atteso. I flussi di cassa disponibili sono risultati 2,09 miliardi di dollari.
Per l’intero anno fiscale, IBM si aspetta 10 miliardi di flussi di cassa disponibili, meno del precedente range di 10-10,5 miliardi annunciato. Il taglio delle previsioni sui flussi di cassa pesa sulle azioni negli scambi premarket di questo martedì.
La società si aspetta inoltre “una crescita costante da ricavi monetari nella fascia alta del modello a cifra singola media”.
“Nel trimestre abbiamo avuto una buona performance dei ricavi, con una crescita bilanciata nelle varie località, grazie alla domanda dei clienti per il nostro cloud ibrido e l’offerta IA”, ha dichiarato la compagnia.
L’analista di Morgan Stanley Erik Woodring ha dichiarato che IBM ha dato risultati “solidi”, anche se “non senza difetti”.
“I risultati del Q2 hanno battuto le attese del 2-4% e la stima sulla crescita costante di ricavi monetari del CY22 è rimasta invariata, suggerendo una solida domanda di base. Ma forex e pressioni dei costi sono dei problemi crescenti, con un taglio dell’1-6% a ricavi/EPS CY22”, scrive Woodring in una nota ai clienti abbassando il price target su IBM da 157 a 155 dollari.
Intanto, l’analista di UBS David Vogt è molto più pessimista sulle prospettive per il titolo IBM, ribadendo un rating Sell ed un price target di 118 dollari ad azione.
“Nonostante le sorprese positive, crediamo che la materiale decelerazione nella crescita Software (3 punti su base trimestrale) e l’appena 1,0 delle consulenze (in calo da 1,1 dello scorso trimestre) siano il dato importante. La nostra analisi indica che la crescita organica ha raggiunto il picco proprio quando il multiplo P/E di IBM si trova ai massimi pluriennali sia in termini assoluti che relativi, una proposta rischio/ricompensa sfavorevole. Pur abbassando la crescita dei ricavi Q3:22 di 3 punti ad appena il 4% YoY, il rischio maggiore per le azioni IBM secondo noi sono le prospettive implicite per il Q4:22. Ci aspettiamo che la crescita Q4:22 scenda al 4% YoY e resti invariata su base organica, in calo da circa il 9% riportato nel Q2:22”, spiega Vogt in una nota ai clienti.