MILANO (Reuters) - UniCredit (MI:CRDI) aggiunge 3.900 esuberi per l'Italia con il nuovo piano strategico al 2019 targato Jean-Pierre Mustier e porta il totale, comprensivo dei tagli previsto dal vecchio piano dello scorso anno presentato dall'ex Ceo Federico Ghizzoni, a circa 9.400.
E' quanto si legge nelle slide del Capital Markets Day in corso a Londra.
Si tratta del 19% della forza lavoro complessiva in Italia. In totale il piano prevede una riduzione netta di posti di lavoro di 14.200 unità entro il 2019 comprensiva di 200 nuove assunzioni previste. I tagli in Italia rappresentano il 65% del totale.
In Germania il totale diventa 2.500 esuberi, pari al 21% del totale, mentre in Austria gli esuberi salgono a 2.100 (il 19% del totale).
"Il piano industriale presentato oggi dal gruppo UniCredit è molto peggio rispetto a quello che ci aspettavamo”, commenta così il segretario generale Uilca, Massimo Masi, al termine dell’incontro che si è tenuto stamani con i vertici del gruppo.
"Se è vero quello che ha dichiarato l'AD Mustier, che ora stanno pagando gli errori ereditati dalla vecchia gestione, come Uilca chiediamo le dimissioni di tutti coloro che hanno gestito i precedenti Cda o che hanno ricoperto ruoli di responsabilità, avallando i precedenti piani industriali e che sono attualmente in carica. Chiediamo inoltre che Mustier abbia il coraggio di rivalersi nei loro confronti", aggiunge.
La Uilca, sia chiaro, sarà durissima nei confronti di tutto il gruppo UniCredit e tutelerà le lavoratrici, i lavoratori e la clientela, per salvaguardare la seconda banca del Paese", conclude Masi nella nota.
(Gianluca Semeraro)