Le regole per muoversi in Borsa per evitare molti errori sono semplici. Ma occorre sempre sapere cosa comprare: opportunità a Wall Street, nell’hi tech e con il petrolio.
Ogni risparmiatore vorrebbe entrare in Borsa ai minimi e uscire sui massimi. Nella realtà nessuno, neanche il più abile degli investitori, può costantemente catturare i massimi livelli di Borsa e schivare le correzioni. Anzi, molto spesso accade proprio l’esatto contrario. Senza l’adeguata preparazione sul campo, le emozioni governano la nostra mente ed è molto più facile comperare sui massimi (trascinati dall’euforia dei mercati) e vendere sui minimi (travolti dal panico per le perdite). Nell’articolo Ecco i quattro segreti dell’investimento azionario vincente sono riepilogatele le quattro le regole d’oro per un market timing azionario vincente. In primis evitare di muoversi da soli nelle decisioni relative a quando entrare e quando uscire dai mercati azionari. In secondo luogo, anche chi ritiene di avere esperienza dovrebbe poter vantare una lunga storia di trading sul mercato. Altrimenti, e siamo al terzo punto, occorre fare affidamento su un consulente con una comprovata esperienza. Con un ulteriore accorgimento, quello cioè di investire tutti i propri risparmi in non meno di 3 o 5 gestori. In quarto luogo, è importante ricordarsi che il vero genio degli investimenti è saper riconoscere la direzione della tendenza, non catturare gli alti o i bassi di mercato.
WALL STREET, MARGINI AZIENDALI ROBUSTI
“Le fasi rialziste dei mercati azionari tendono storicamente a concludersi con una recessione o una crisi finanziaria, due sviluppi che non vediamo all’orizzonte” tengono in ogni caso a sottolineare nell’articolo Azioni USA favorite dal miglioramento dei dati di bilancio Toby Nangle, Co-responsabile asset allocation globale e Responsabile multi-asset EMEA, e Maya Bhandari, Gestore di portafoglio, Multi-asset di Columbia Threadneedle Investments che, tuttavia, hanno promosso da negativo a neutrale il giudizio sulle azioni USA. Le ragioni di questo upgrade, risiedono non tanto (o, meglio, non soltanto) nella recente stagione dei risultati negli Stati Uniti che si è rivelata molto positiva, quanto piuttosto al fatto che i dati pubblicati dalle compagnie non sono riconducibili esclusivamente dalla riforma fiscale, Infatti, osservando le revisioni al rialzo delle stime sulla crescita futura dell’EBIT (utili al lordo di interessi e imposte) delle azioni USA si ha la conferma che la dinamica positiva delle corporation statunitensi è robusta a prescindere dalle forti agevolazioni fiscali.
GUADAGNARE CON L’AUMENTO DEL PREZZO DEL PETROLIO
Intanto, dopo quattro anni di prezzi del petrolio in calo, la ripresa della quotazioni sembra sostenibile mentre le valutazioni del settore oil & gas sono interessanti. Ecco perché, come specifica nell’articolo Petrolio, le prospettive di lungo termine trainano il settore oil & gas James Sym, Fund Manager, European Equities di Schroders (LON:SDR), ci sono opportunità nel settore oil & gas, sia tra le compagnie di produzione che tra i fornitori di servizi. Nello scenario delineato dall’esperto la crescita globale potrebbe essere prossima al picco e i timori commerciali e geopolitici abbondano, ma il settore energetico sembra percorrere un ciclo a sé stante, guidato dalle dinamiche della domanda e dell’offerta a lungo termine. Il tutto senza trascurare il fatto che, tra i principali beneficiari del previsto ritorno dell’inflazione, figurano proprio i titoli legati al petrolio. Per questo James Sym suggerisce di non sottovalutare il ruolo di lungo periodo del petrolio nel mercato energetico, sebbene sia raccomandato adottare opportuni filtri nella selezione dei sub settori e delle compagnie.
DAZI COMMERCIALI, ECCO LE OPPORTUNITA’
Stesso discorso anche per quanto riguarda e implicazioni dei dazi commerciali. Finora, i dazi commerciali tra USA e Cina non rappresentano una vera e propria guerra commerciale. Anche perché sia Washington che Pechino non hanno alcun interesse ad alimentare un rischio di danni economici significativi, squilibri e rischi politici. Ovviamente il quadro cambierebbe, e di molto, in caso di escalation delle tensioni sulla guerra commerciale. “Tra i probabili beneficiari figurerebbero i produttori di semi di soia latino-americani, come Brasile e Argentina, nonché i settori europei che si avvantaggerebbero da un raffreddamento dei rapporti commerciali della Cina con gli Stati Uniti” argomenta, nell’articolo Dazi commerciali, un’opportunità per sfruttare gli alti e i bassi di Borsa, Andrew Harmstone, Managing Director di Morgan Stanley (NYSE:MS) Investment Management. Altri paesi, quelli particolarmente integrati nella filiera di approvvigionamento di prodotti esportati dalla Cina negli Stati Uniti, potrebbero invece risultare danneggiati: dal Giappone alla Corea del Sud fino a Taiwan. “Al momento però non prevediamo una guerra commerciale e, di conseguenza, siamo inclini a rintracciare le opportunità per sfruttare le reazioni eccessive del mercato alle notizie. Una strategia è quella di acquistare selettivamente settori e paesi che saranno prevedibilmente colpiti o ipervenduti e vendere quelli percepiti come beneficiari o ipercomprati” conclude Andrew Harmstone.
LA NORMATIVA GDPR OFFRE OCCASIONI DI ACQUISTO
Un altro settore all’interno del quale continuano a moltiplicarsi opportunità di investimento è quello della tecnologia avanzata. Per esempio, iI regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) che è entrato in vigore il 25 maggio, ha contribuito a determinare le recenti debolezze dei prezzi di alcune delle più importanti compagnie del mondo di internet. Ma, come fa notare nell’articolo GDPR, un’ulteriore opportunità di investimento nel settore hi tech il team di gestione del fondo Pictet-Digital, queste sono viste come un’opportunità. Infatti, come sottolinea il team, le compagnie più esposte al rischio legato alle regolamentazioni sulla privacy sono “i piccoli gruppi di software pubblicitari” in cui il fondo Pictet-Digital non investe. L’attività di queste aziende consiste nel raccogliere dati personali dal web: un’attività che però sarà ostacolata e resa sempre più complessa a mano a mano che il nuovo regolamento sulla protezione dei dati personali si diffonderà (anche perché la normativa GDPR per ora riguarda solo l’Europa ma è probabile che venga uniformata a tutto il mondo occidentale). È quindi prevedibile che prima o poi queste società non saranno più nelle condizioni di vendere dati ai pubblicitari, e diventeranno totalmente dipendenti dalle grandi piattaforme pubblicitarie (Facebook (NASDAQ:FB) e simili) per promuovere i propri brand.
LA NUOVA FRONTIERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Secondo Rob Lovelace, Gestore di portafogli azionari e Vicepresidente di Capital Group, è invece l’intelligenza artificiale un segmento di forte interesse. Può infatti essere vista come il progresso più innovativo dalla rivoluzione industriale. Soprattutto ala luce della nuova frontiera: quella dell’apprendimento profondo. “Si tratta di quell’insieme di procedure automatiche che utilizzano reti neurali artificiali che indicativamente imitano il funzionamento del cervello. Una macchina può ormai imparare a eseguire attività, come il riconoscimento vocale o delle immagini, senza essere programmata per farlo” riferisce, nell’articolo Intelligenza artificiale, sfide e opportunità per gli investitori a lungo termine, Rob Lovelace spiegando che le macchine, in questo modo, non sono passive (ovvero la loro reazione non è la risposta a precise informazioni in input) ma sono in grado di analizzare grandi quantità di dati utilizzando strati di reti neurali artificiali e assumere risposte autonome consequenziali.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge