Dopo 9 anni e mezzo di rialzi nel mercato azionario cresce la voglia di titoli di qualità. A livello settoriale si propongono l’healthcare e i semiconduttori mentre l’Asia mostra valutazioni attraenti.
L’EUROPA È ‘VALUE’, L’AMERICA È ‘QUALITY’
“È plausibile che, almeno fino a novembre e probabilmente anche oltre, verranno a mancare i presupposti per una rotazione dall’area ‘quality’ all’area ‘value’, intese in senso lato. Di conseguenza la nostra raccomandazione è di continuare a puntare sulla qualità, anche se a maggior prezzo” sostiene nell’articolo Azioni, meglio quality rispetto a value. Anche se i titoli costano di più Larry Hatheway, capo economista di GAM Investments. Ma cosa intende l’esperto per qualità e cosa per valore? Alla categoria ‘value’ appartengono le società che presentano un RoE (return on equity) superiore alla media e livelli di indebitamento inferiori alla media, in pratica le compagnie con solide fonti di utile operativo premiate dal mercato con le migliori performance nel 2017. Nella seconda categoria, quella ‘quality’, rientrano invece quelle società concepite per avere successo domani (come i “disruptor” nel segmento tecnologico e i fornitori di soluzioni di cloud computing), che oggi possono o meno generare flussi finanziari consistenti, ma hanno tutte le carte in regola per farlo in futuro: le compagnie ideali per coloro che sono alla ricerca di business model di comprovata efficacia o credibilità.
In Europa, secondo Larry Hatheway, prevalgono gli investimenti ‘value’, dal momento che la ripresa economica del primo trimestre 2018 ha mostrato segnali di rallentamento mentre, a cascata, i profitti aziendali sono risultati poco brillanti. Al contrario, sempre secondo l’esperto, le azioni statunitensi e una buona parte di quella nipponiche sono più rappresentative del fattore ‘quality’, dove la qualità implica fiducia nella generazione di utili.
AREA EURO, RAPPORTO P/E CONVENIENTE
Resta il fatto che l’azionario area euro avrebbe tutte le carte in regola per registrare un trend rialzista. Tuttavia, le questioni politiche aperte, in particolare le decisioni del governo italiano nella stesura della prossima legge di bilancio 2019 attesa per l’autunno, dovrebbero consigliare agli investitori la massima attenzione nelle proprie scelte di portafoglio. A dirlo, nell’articolo Azionario euro: valutazioni attraenti, ma non bisogna abbassare la guardia, è Richard Carlyle, Investment Director di Capital Group, e per diverse ragioni. In primis, sembrerebbe configurarsi ancora una politica monetaria di supporto al mercato e alla crescita e un euro più debole. In secondo luogo, le valutazioni dell’azionario euro risultano più convenienti rispetto a quelle di Wall Street. “Le valutazioni dell’azionario europeo restano interessanti, e se si considera il rapporto prezzo/utili (p/e) corretto per il ciclo, Wall Street risulta più costosa. Anche le valutazioni nella maggior parte dei settori dei mercati europei sono sotto le medie di lungo periodo” specifica Richard Carlyle.
ASIA, LA DINAMICA CONGIUNTURALE RESTA SOLIDA
Per chi invece ha un orizzonte temporale di 2-3 anni l’azionario Asia presenta un quadro favorevole sebbene nel breve termine la volatilità resterà alta sulla scia delle tensioni commerciali e insicurezza nucleare. Se si considera che l’azionario Asia Pacifico (escluso Giappone) evidenziava già a inizio valutazioni non eccessive, le pronunciate correzioni di mercato degli ultimi mesi in parallelo alla continua crescita degli utili aziendali, ne hanno ulteriormente incrementato l’appeal. “Riteniamo che si prospettino rendimenti allettanti per investitori intenzionati a posizionarsi su un orizzonte di medio periodo (2-3 anni)” fa sapere nell’articolo Azionario Asia, prospettive interessanti per i prossimi 2-3 anni Soo Nam NG, Responsabile Globale Azionario Asiatico di Columbia Threadneedle Investments. L’esperto, tuttavia, avverte: gli investitori dovranno necessariamente dotarsi di pazienza ed essere sufficientemente propensi al rischio per riuscire ad affrontare la volatilità qualora perdurino le oscillazioni del sentiment derivanti dalle tensioni commerciali e dalla insicurezza nucleare dell’area.
SETTORE IMMOBILIARE, PIÙ OMBRE CHE LUCI
Restando in Asia, gli osservatore fanno però presente che un improvviso calo dell’immobiliare cinese provocherebbe un effetto deflazionistico a livello globale, un calo dell’import dei beni di investimento e un arretramento dei prezzi di molte commodity.
Tra i paesi che più soffrirebbero questa situazione estrema figurerebbero (oltre ai paesi esportatori di commodity) sicuramente la Corea del Sud e la Germania, che subirebbero un pesante calo della domanda di beni di investimento. Anche alla luce di queste prospettive, gli esperti di Credit Suisse preferiscono assumere una esposizione neutrale sul settore immobiliare. “Restiamo neutrali sulle azioni del comparto immobiliare globale, nonostante il positivo rendimento di luglio, sospinto da un rimbalzo a Hong Kong e Singapore” spiegano nell’articolo Immobiliare cinese, rischi globali in caso di brusco calo delle quotazioni i professionisti di Credit Suisse. Allargando la visuale al resto del mondo, secondo gli esperti di Credit Suisse, mentre il mercato del real estate americano non sembra particolarmente attraente, l’Eurozona dovrebbe continuare a beneficiare di fondamentali positivi. Anche i prezzi delle azioni immobiliari del Regno Unito dovrebbero godere di un sostegno.
HEALTHCARE, UN SETTORE IN SALUTE
In ambito settoriale meritano infine una segnalazione sia l’healthcare che quello dei semiconduttori. “Il comparto salute nel suo insieme ha esibito una performance debole a causa dell’impatto delle politiche, e il fatto che Trump abbia continuato a rendere dichiarazioni sui prezzi ha mantenuto calmierato il settore. Tuttavia, i valori relativi al free cash flow sono ottimi e società con una forte crescita degli utili vengono scambiate con buoni multipli. Per quanto riguarda la costruzione del portafoglio, apprezziamo la diversificazione del settore salute e la sua eterogeneità rispetto a beni di prima necessità difensivi che non generano una crescita degli utili” specifica nell’articolo Rotazione a Wall Street? Può essere l’ora dell’healthcare Nadia Grant, Responsabile Azionario USA di Columbia Threadneedle Investments.
HI TECH, L’INNOVAZIONE PASSA DAI SEMICONDUTORI
I semiconduttori, invece, sono il denominatore in comune all’Internet of Things, all’Intelligenza Artificiale (AI), all’apprendimento automatico, alle vetture a guida autonoma, alla robotica, alla realtà virtuale e aumentata, alle criptovalute e all’analisi e archiviazione di big data. Infatti, tutte queste nuove tecnologie avanzate sono il motore dell’economia digitale e contribuiscono alla domanda di semiconduttori. Si tratta di un aspetto non secondario, soprattutto per gli investitori, come infatti fa notare nell’articolo Il “buon vecchio” semiconduttore protagonista del boom dell’economia digitale Rob Lovelace, Gestore di portafoglio di Capital Group.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge