Di Alessandro Albano
Investing.com - L'impennata dei dividendi del settore petrolifero ha portato i dividendi globali a raggiungere i 415,9 miliardi di dollari, un record per il terzo trimestre, con la crescita sottostante che è stata pari al 10,3%. A dirlo è l'ultimo Global Dividend Index di Janus Henderson, il quale mostra come la crisi energetica abbia determinato un forte aumento dei dividendi, in particolar modo grazie alle società petrolifere che hanno distribuito agli azionisti utili record.
Secondo i dati dell'asset manager anglo-americano, i dividendi distribuiti a livello globale sono aumenti del 7,0% su base complessiva fino a 415,9 miliardi di dollari, cifra record per il terzo trimestre, mentre a livello globale, il 90% delle società ha aumentato i dividendi o li ha mantenuti invariati, percentuale leggermente inferiore al 94% registrato nella prima metà dell'anno.
Premi record dalle compagnie energetiche
La crescita è stata principalmente trainata dai produttori di petrolio e gas, poiché hanno incrementato i dividendi complessivi del 75% su base annua, fino a raggiungere la cifra record di 46,4 miliardi di dollari, con aumenti "particolarmente ingenti" nei mercati emergenti, in Asia e nelle Americhe, con l'aumento maggiore registrato da Petrobras (BVMF:PETR3) in Brasile.
Senza l'impatto degli emergine markets, spiega il report, "il dato globale sarebbe rimasto pressoché invariato nel terzo trimestre".
L'impennata nel settore petrolifero ha coinciso, d'altra parte, con il crollo di quello minerario, con le società che stanno riducendo i dividendi rispetto ai recenti massimi storici in risposta al calo dei prezzi delle materie prime, un impatto particolarmente negativo sull'Australia.
In generale, "quasi tutti" gli altri settori hanno registrato una crescita, in particolare i trasporti (compreso il trasporto marittimo), le banche, i semiconduttori e i prodotti chimici.
Dal punto di vista geografico, Taiwan, Stati Uniti, Hong Kong e Canada hanno offerto i maggiori contributi alla crescita, con i settori dell'energia e dei finanziari che "sono stati determinanti", mentre a Taiwan sono stati vari i settori che hanno contribuito a tale risultato.
In Cina, viene evidenziato che la stagionalità del terzo trimestre "è molto importante per i dividendi cinesi". Qui, infatti, la crescita dei dividendi sottostanti è stata inferiore a quella del resto del mondo (+6,7%) e un terzo delle società dell'indice ha ridotto le distribuzioni, con il settore immobiliare cinese, colpito da una grave flessione, che ha rappresentato l'anello più debole.
Revisione al rialzo delle previsioni
I dati incoraggianti del terzo trimestre hanno indotto Janus Henderson a rivedere al rialzo di 30 miliardi di dollari le previsioni sul dato complessivo per l'intero anno, soprattutto in seguito all'aumento dei dividendi straordinari una tantum e alla solidità del settore petrolifero e dell'Asia.
L'asset manager con sede a Londra prevede ora dividendi complessivi pari a 1.560 miliardi di dollari, in crescita dell'8,3% su base annua. La crescita sottostante dovrebbe essere dell'8,9%, con un aumento di 0,4 punti percentuali rispetto alle previsioni di tre mesi fa e ancora "notevolmente superiore al trend di crescita a lungo termine del 5-6%".
Federico Pons, Country Head Italia, ha commentato: “I dividendi sottostanti in Italia sono saliti del 3,2% grazie al modesto incremento delle distribuzioni della compagnia petrolifera Eni e della società di servizi di pubblica utilità Enel (BIT:ENEI). Eni (BIT:ENI) è passata alle distribuzioni trimestrali e ciò ha ridotto la crescita complessiva nel 3° trimestre, un dato che però aumenterà nel 4°”.
Jane Shoemake, Client Portfolio Manager di Global Equity Income, ha affermato: "L'impennata dei dividendi del settore petrolifero ha coinciso con una riduzione in quello minerario, anche se le distribuzioni in questo settore rimangono elevate nel confronto storico. Come i prezzi di altre materie prime, quelli dell'energia sono ciclici e il prezzo del petrolio è già inferiore ai livelli raggiunti all'inizio dell'anno, quindi è improbabile che l'attuale livello eccezionale di distribuzioni rimanga tale".
"Nel 2023 il rallentamento della crescita economica globale avrà probabilmente un impatto sugli utili e sulla capacità di alcune società di aumentare le distribuzioni di dividendi. Tuttavia, la copertura dei dividendi, ossia il rapporto tra gli utili di una società e i suoi dividendi, è prossima ai massimi storici, poiché la redditività è solida e la pandemia ha indotto molte società a ridurre i dividendi a livelli più sostenibili. Ciò fornirà un certo sostegno anche se gli utili dovessero essere messi sotto pressione nel 2023. È importante notare che i dividendi variano molto meno nel corso del ciclo economico rispetto agli utili, in quanto le società cercano di mantenere un livello di reddito sostenibile per i propri investitori", ha aggiunto il portfolio manager.