AMBURGO/BERLINO (Reuters) - Volkswagen (DE:VOWG_p) deve far fronte a un altro onere da 3 miliardi di dollari per mettere a posto i motori diesel negli Stati Uniti che porta il conto totale dello scandalo sulle emissioni a circa 30 miliardi di dollari.
Il titolo è sceso fino al 3% dopo la notizia, per poi recuperare terreno, con trader e analisti sgomenti che il gruppo debba ancora fare accantonamenti a due anni dallo scoppio dello scandalo.
"Questo è un altro annuncio inaspettato e poco apprezzato giunto da VW, non solo dal punto di vista degli utili e del cash flow ma anche da quello della credibilità del management", ha commentato l'analista di Evercore ISI Arndt Ellinghorst.
Il più grande produttore europeo di auto ha ammesso nel settembre del 2015 di aver utilizzato un software illegale per falsificare i test sulle emissioni delle auto diesel negli Usa.
Finora aveva accantonato 22,6 miliardi di euro (26,7 miliardi di dollari) per coprire i costi tra cui multe e interventi di modifica sulle auto.
Oggi ha detto che gli interventi si sono dimostrati più impegnativi del previsto e ha annunciato un nuovo accantonamento da 2,5 miliardi di euro.
"Dobbiamo fare di più sull'hardware", ha detto un portavoce di VW spiegando che i clienti Usa devono aspettare più a lungo del previsto per le riparazioni delle loro auto.
Il riferimento è al programma di riacquisto o modifica di auto diesel per un massimo di 475.000 veicoli.
In Europa, dove basta un aggiornamento del software per gli 8,5 milioni di auto coinvolte (oltre a una piccola integrazione per circa 3 milioni di queste), gli interventi stanno procedendo regolarmente, ha proseguito il portavoce.
Il nuovo accantonamento si rifletterà sui conti del terzo trimestre, in agenda il 27 ottobre, ha avvertito VW.
Porsche SE (DE:PSHG_p), che ha il 30,8% di VW, ha detto che il nuovo accantonamento peserà anche sui suoi conti, ma ha ribadito che l'utile netto per il 2017 resterà all'interno dell'ampia forchetta di 2,1-3,1 miliardi di euro.