MILANO (Reuters) - Il raddoppio della flat-tax sui redditi esteri dei super ricchi trasferiti in Italia ridurrà probabilmente i flussi in arrivo, limitando un vantaggio fisale che rischiava di diventare eccessivo, ma al centro delle valutazioni degli ultra-milionari resteranno l'esenzione dall'imposta di successione che peraltro ha aliquote estremamente ridotte.
E' questo il quadro che dipingono consulenti fiscali, dopo che il governo questa settimana ha approvato un decreto che raddoppia, portandola a 200.000 euro all'anno, l'imposta sostitutiva applicata sui redditi esteri da individui facoltosi che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia.
Calciatori, tra cui Cristiano Ronaldo, e molti professionisti della finanza che hanno lasciato Londra per Milano dopo la Brexit, hanno approfittato del regime fiscale di favore, introdotto nel 2017.
Pensato per aiutare l'economia attirando i cosiddetti "big spender", il regime è stato oggetto di critiche per aver surriscaldato il mercato immobiliare milanese e aver aumentato la disparita sociale nella capitale finanziaria.
Il regime fiscale è tornato sotto i riflettori a causa della decisione della Gran Bretagna di porre fine, dall'aprile 2025, al secolare regime fiscale "non-dom" che esentava dalla tassazione i redditi esteri dei residenti nel Regno Unito con un domicilio estero, anche ai fini successori.
"Il governo italiano, pur essendo favorevole al regime (di flat tax), deve anche evitare che l'arrivo di molti nuovi individui con un elevato patrimonio netto scateni una discussione politica sulla sua equità", sottolinea Marco Cerrato, partner dello studio tributario Maisto e Associati.
"La flat tax di 200.000 euro può ragionevolmente limitare il regime a un numero complessivo accettabile di non-dom", ha aggiunto.
Con l'inflazione alle stelle, la precedente cifra di 100.000 euro "ha iniziato a essere percepita come eccessivamente favorevole", ha aggiunto.
Secondo la società di consulenza britannica Henley & Partners, l'Italia sarà la prima destinazione europea nel 2024 per i milionari in arrivo dall'estero, davanti a Svizzera, Grecia e Portogallo.
Sulla base dei trasferimenti effettuati fino a giugno, Henley & Partners prevede che quest'anno si trasferiranno in Italia 2.200 persone con almeno 1 milione di dollari di ricchezza liquida investibile.
Alla fine del 2022, gli incentivi fiscali avevano portato a 1.136 trasferimenti e si stima che il totale sia attualmente vicino a 3.000.
SUCCESSIONI
Secondo Marco Palanca, responsabile italiano dell'area Tax di Simmons & Simmons, il raddoppio della flat tax potrebbe indurre alcuni clienti tra i gestori europei di fondi a desistere dallo scegliere l'Italia come dimora, data la natura instabile di redditi passivi legati al settore di riferimento.
Per contro, secondo Vito Di Pede, consulente fiscale di Studio Rock, la mossa di Roma di base non avrà impatto sugli individuai con un patrimonio netto di almeno 7 milioni di euro.
"L'Italia rimane un'ottima opzione per loro", spiega Di Pede, sottolineando l'importanza delle disposizioni in materia di imposte sulle successioni.
Il nuovo governo laburista britannico ha proposto di eliminare il regime transitorio previsto dai Conservatori a ridosso della fine del regime non-dom, tra cui quella di consentire temporaneamente la creazione di un trust in cui incamerare i beni esteri per proteggerli dall'imposta di successione.
Al di fuori del regime di non-dom, l'aliquota dell'imposta di successione britannica è del 40% per il patrimonio che oltreapassa la soglia di 325.000 sterline.
In Italia, invece, l'aliquota dell'imposta di successione è compresa tra il 4% e l'8% al di sopra di varie soglie e il regime di flat tax esenta i beni esteri dall'imposta di successione.
Il regime italiano ha una durata di 15 anni e può essere esteso ai membri della famiglia pagando 25.000 euro a persona.
Palanca spiega che l'Italia sta attirando nuovi residenti estremamente ricchi non solo dal Regno Unito ma anche dalla Svizzera, dove è stata avanzata la proposta di imporre una tassa di successione del 50% sui beni di valore superiore a 50 milioni di franchi svizzeri per finanziare la transizione verde del Paese.
A differenza di quanto avviene in altri paesi che offrono un'esenzione totale sui redditi prodotti all'estero, il regime di flat-tax italiano risulta attraente anche grazie a un'imposizione forfettaria e l'ampio numero di accordi bilaterali che il governo italiano ha stipulato per evitare la doppia imposizione sul reddito e sul capitale, spiega Di Pede.
"È ovvio che i cambiamenti possono aver causato qualche allarme, ma nel complesso l'Italia offre ancora un sistema molto vantaggioso", ha aggiunto.
(tradotto da Laura Contemori, editing XXX)