Di Geoffrey Smith
Investing.com - Potrebbe essere un po’ troppo aspettarsi che un finlandese nel bel mezzo dei sei mesi di inverno si unisca al coro del “verso la luna!!!”. Ma il messaggio lanciato questo giovedì da Nokia (NYSE:NOK) non è uno di quelli che si merita emoji a forma di razzo.
Il produttore finlandese di attrezzature per telecomunicazioni, il cui ultimo successo risale agli anni Novanta, è il titolo di telecomunicazioni con la performance migliore in Europa sull’anno in corso, con un balzo del 18%.
Ma il suo ultimo report trimestrale spiega chiaramente perché il titolo ha visto uno short: la sua performance sottotono a lungo termine, la sua incapacità di sfruttare bene la fusione con Alcatel-Lucent (PA:ALUA) e la conseguente perdita di partecipazione di mercato, i margini deboli e l’incapacità di capitalizzare l’impennata generazionale degli investimenti con l’aggiornamento alle reti 5G in tutto il mondo.
Nokia ha la fortuna di operare in un settore che non è stato colpito negativamente dalla pandemia. La società ammette di aver perso solo 200 milioni di euro di vendite nette lo scorso anno per via del Covid-19, più che compensate dai 250 milioni risparmiati per spese di viaggi e del personale.
La società ha chiamato Pekka Lundmark come amministratore delegato l’anno scorso nel tentativo di cambiare le cose. Ma, dopo un semestre in carica, Lundmark continua a dire che le cose peggioreranno prima di poter migliorare.
Le vendite nette sono crollate del 5% nel quarto trimestre e il punto medio del nuovo range obiettivo per i ricavi quest’anno implica un ulteriore tonfo di oltre il 3%. “L’intensità della concorrenza” nella lotta per la partecipazione di mercato nel 5G, soprattutto negli Stati Uniti, peserà inoltre sui margini.
L’ex Presidente Donald Trump ha reso le cose decisamente facili a Nokia nella maggior parte del mondo, danneggiando il suo principale rivale, Huawei. Il titolo di Nokia avrebbe già dovuto dimostrarlo. Invece, ha visto un balzo del 2,3% dall’anno scorso, mentre Ericsson (BS:ERICAs) è schizzato del 43%.
Potremmo aspettarci che un qualche tipo di mean reversion annulli questa performance deludente. E questa sembra essere l’idea principale alla base del recente rally. Spetta però a Lundmark attuare quell’inversione di rotta che Nokia promette da anni. Tuttavia, la promessa sembra essere quella di un altro anno di duro lavoro.