Lunedì un giudice federale degli Stati Uniti ha deciso che Google (NASDAQ:GOOGL) ha violato le leggi antitrust degli Stati Uniti con le sue operazioni di ricerca, rappresentando una grande sconfitta per l'azienda tecnologica.
"Dopo un'attenta considerazione e valutazione delle testimonianze e delle prove presentate, il tribunale giunge alla seguente conclusione: Google detiene una posizione di monopolio e ha adottato comportamenti tipici di un monopolista per preservare il proprio potere monopolistico", ha dichiarato il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta nel suo parere scritto.
"Ha violato la Sezione 2 dello Sherman Act", ha continuato.
Il tribunale ha rilevato che i contratti esclusivi di Google hanno ostacolato una quota considerevole del mercato, consentendo all'azienda di imporre tariffe troppo elevate per gli annunci pubblicitari basati sul testo e riducendo le entrate pubblicitarie dei suoi rivali.
Gli analisti di Rosenblatt Securities hanno espresso che questa sentenza potrebbe minacciare un accordo di ricerca che si prevede produrrà 25 miliardi di dollari di entrate per Apple (NASDAQ:AAPL) quest'anno, che rappresenta quasi il 20% dei guadagni operativi di Apple.
"Se la sentenza dovesse essere confermata - cosa incerta - la strategia di Apple potrebbe prevedere la transizione verso una ricerca alimentata dall'intelligenza artificiale", hanno dichiarato gli analisti in un rapporto.
Rosenblatt Securities sottolinea che il pericolo per Apple è rappresentato dalla possibile diminuzione dei pagamenti da parte di Google nel caso in cui quest'ultima rinunciasse all'esclusiva. Anche una riduzione minima delle opzioni di ricerca predefinite e del traffico di ricerca potrebbe portare a una diminuzione sostanziale dei fondi che Google fornisce ad Apple.
Allo stato attuale della tecnologia di ricerca, nessun'altra azienda può competere con il controllo del mercato di Google, sottolineano gli analisti. Tuttavia, con la prossima ondata di tecnologia di ricerca che include l'IA generativa, altri forti contendenti, in particolare Microsoft (NASDAQ:MSFT) in collaborazione con OpenAI, potrebbero rappresentare una sfida formidabile.
"Sebbene le commissioni pagate da Google ad Apple siano sostanziali, i pagamenti più elevati alle piattaforme si verificano quando i servizi sono in forte competizione", hanno osservato gli analisti. Gli analisti hanno inoltre sottolineato che i crescenti investimenti di Microsoft nella tecnologia AI potrebbero spingere Apple a prendere in considerazione un aumento della quota di Microsoft nel mercato della ricerca.
"Questo potrebbe essere un momento particolarmente opportuno per Apple per contribuire allo sviluppo di un concorrente più significativo di Google", hanno aggiunto gli analisti, "e per ottenere da entrambi compensi che potrebbero superare quelli attualmente ricevuti da Google da solo, poiché il mercato sarebbe più competitivo e meno rischioso per Apple con più fornitori affidabili di un servizio essenziale".
Il valore delle azioni Apple è sceso dell'1,8% nelle contrattazioni premarket.
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