Investing.com -- Le azioni di MP Materials sono salite del 4% nelle contrattazioni pre-apertura di mercoledì in seguito all'annuncio che l'azienda ha avviato la produzione commerciale di metallo neodimio-praseodimio (NdPr) presso il suo stabilimento principale Independence a Fort Worth, Texas. L'azienda ha anche comunicato la produzione di prova di magneti sinterizzati al neodimio-ferro-boro (NdFeB) di grado automobilistico, componenti essenziali in varie applicazioni high-tech.
James Litinsky, Fondatore, Presidente e CEO di MP Materials, ha dichiarato: "Questa pietra miliare segna un importante passo avanti nel ripristino di una catena di approvvigionamento di magneti di terre rare completamente integrata negli Stati Uniti". Ha sottolineato che con questo nuovo sviluppo, gli Stati Uniti sono più vicini a ridurre la loro dipendenza da fonti estere per questi materiali critici.
I risultati dello stabilimento Independence sono visti come un punto di svolta per MP Materials e per la competitività degli Stati Uniti in un'industria vitale. Si prevede che lo stabilimento produrrà circa 1.000 tonnellate metriche di magneti NdFeB finiti all'anno, con piani per aumentare gradualmente la produzione a partire dalla fine del 2025. Questi magneti sono cruciali per una vasta gamma di applicazioni, tra cui veicoli, droni, robotica, elettronica e sistemi aerospaziali e di difesa.
In ulteriori notizie positive, MP Materials ha riportato numeri di produzione record per il 2024 presso la sua miniera e impianto di lavorazione di Mountain Pass in California. Il sito ha consegnato oltre 45.000 tonnellate metriche di ossidi di terre rare contenuti in concentrato e ha prodotto circa 1.300 tonnellate metriche di ossido di NdPr, stabilendo un record statunitense per la produzione primaria.
I progressi dell'azienda nel ristabilire una catena di approvvigionamento nazionale per i magneti di terre rare sono stati ben accolti dal mercato, come evidenziato dall'aumento del titolo di MP Materials. Questa mossa si allinea con gli sforzi più ampi per migliorare le capacità manifatturiere degli Stati Uniti e ridurre la dipendenza da fornitori internazionali per risorse critiche.
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