I colossi bancari italiani Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e Mediobanca (BIT:MDBI) Banca di Credito Finanziario hanno annunciato piani per accantonare fondi come risposta strategica alla tassa sulle plusvalenze bancarie del governo italiano. Queste strategie sono soggette al controllo degli azionisti e saranno esaminate in occasione del bilancio 2023 delle banche.
Intesa Sanpaolo ha proposto ai suoi azionisti un piano per trasferire 2,07 miliardi di euro (2,19 miliardi di dollari) in una riserva non distribuibile, prendendo come riferimento un importo fiscale calcolato di 828 milioni di euro. La banca stessa accantonerà circa 1,99 miliardi di euro, sulla base di un importo fiscale stimato di 797 milioni di euro. Questo approccio sarà adottato anche dalle sue controllate - Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking e Isybank.
Analogamente, Mediobanca ha annunciato l'intenzione di costituire una riserva di utili di 210 milioni di euro invece di pagare l'imposta sulle plusvalenze. Questa decisione è stata annunciata in concomitanza con una significativa impennata degli utili del primo trimestre, saliti del 34% a 351,3 milioni di euro. Inoltre, Mediobanca ha reso noto di aver ottenuto l'approvazione della Banca Centrale Europea (BCE) per un programma di riacquisto di azioni proprie del valore di circa 200 milioni di euro.
L'adozione di queste strategie segue un percorso simile a quello di UniCredit (BIT:CRDI), che ha scelto anch'essa una strategia di elusione fiscale in risposta alla recente tassa sulle plusvalenze in Italia.
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