NAIROBI - Il vicepresidente del Kenya Rigathi Gachagua ha recentemente evidenziato un importante scandalo finanziario come fattore chiave del calo di valore dello scellino keniota, quotato a 152,44 contro il dollaro USA al momento della stesura del presente documento. Intervenendo all'evento dell'Institute of Certified Public Accountants of Kenya (ICPAK) tenutosi oggi a Mombasa, Gachagua ha collegato la caduta della valuta a un'appropriazione indebita di 2 miliardi di dollari dalla Banca Centrale del Kenya (CBK) a una banca privata durante il mandato del precedente governo Jubilee.
Il Vice Presidente ha condannato l'eccessivo indebitamento del precedente regime, che ha contribuito alle attuali sfide economiche, tra cui l'indebolimento della valuta. Ha sottolineato che la stabilizzazione economica del Kenya è una priorità assoluta, ma ha avvertito che il recupero dagli errori fiscali del passato sarà un processo lungo. Gachagua ha anche difeso i recenti aumenti delle tasse come necessari per ripagare i debiti e ha esortato i critici a proporre soluzioni costruttive.
Ad aggravare i problemi valutari, gli analisti di FX Pesa hanno previsto un ulteriore deprezzamento dello scellino keniota. Influenzati dagli alti tassi d'interesse americani, dall'aumento dei prezzi del petrolio e dal fatto che gli investitori si sono allontanati dalle obbligazioni keniote a causa dell'instabilità, gli analisti hanno suggerito che il tasso di cambio potrebbe raggiungere i 200 scellini per dollaro USA entro la fine dell'anno.
Nel suo discorso, Gachagua ha ribadito l'impegno dell'amministrazione keniota Kwanza per la ripresa economica e la stabilità fiscale. Ha riconosciuto l'onere che il Presidente William Ruto deve affrontare nell'affrontare questi debiti ereditati e ha sottolineato l'attenzione del governo nel correggere la passata cattiva gestione economica. Il Vicepresidente ha invitato a trovare soluzioni praticabili piuttosto che opposizioni, segnalando una spinta verso misure proattive per attraversare la crisi finanziaria.
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