MILANO, 21 ottobre (Reuters) - Seduta che procede in cauto rialzo, ma senza grandi scossoni a Piazza Affari con i mercati che di fatto non hanno reagito al nuovo stallo sulla Brexit dopo la lettera con una richiesta di rinvio che il primo ministro Boris Johnson -- costretto dal Parlamento -- ha inviato a Bruxelles, anche se il governo britannico insiste che il Regno Unito uscirà dalla Ue il 31 ottobre.
"I mercati stanno ignorando i nuovi sviluppi sulla Brexit", osserva un broker.
Banche positive in un contesto europeo in gran spolvero per gli istituti di credito. Fra le big UNICREDIT (MI:CRDI) segna un rialzo del 2%, mentre Intesa Sanpaolo (MI:ISP) cresce dell'1%. In luce BPER (MI:EMII) (+1,8%) con Kepler Cheuvreux che ha alzato il prezzo obiettivo a 4,4 euro da 4,2 euro precedente. "Il settore è positivo in tutta Europa, segno che c'è un sottopeso generale", osserva un broker.
Tenta il recupero Leonardo (+0,5%) dopo il -3% registrato venerdì scorso sulla scia del tonfo di Thales a Parigi, sulla scia del warning sulle vendite dell'anno.
Fra i peggiori Atlantia (MI:ATL) che cede l'1,6%. Giù anche SIAS e ASTM con ribassi superiori al 2%. A pesare l'indiscrezione riportata da Il Sole 24 Ore di domenica secondo cui i 5 Stelle vorrebbero introdurre una norma che riduce all'1% la quota di ammortamento dei beni gratuitamente devolvibili ai concessionari di costruzione e gestione di autostrade e trafori. Per Atlantia l'impatto negativo stimato sarebbe intorno ai 300 milioni per gli esercizi 2019 e 2020, secondo il quotidiano. Per Equita, "la proposta del M5S sarebbe negativa, andrà verificato se l'emendamento diventerà legge e come possa introdursi un'aliquota dell'1%, che creerebbe un valore fiscale residuo degli asset al termine della concessione, non riconosciuto nel contratto".
Rimbalza, invece, Fca (MI:FCHA) in salita del 2,45% dopo il calo venerdì a seguito dell'allarme profitti lanciato da Renault (PA:RENA). Bene anche Pirelli (MI:PIRC) (+2,8%), colpita dalla lettera di recente.
La ripresa dei rendimenti penalizza i titoli delle società energetiche regolate, come SNAM (MI:SRG), in flessione dello 0,66%, Italgas (MI:IG) dello 0,88% ed ENEL (MI:ENEI) dello 0,5%.
Scivola CAMPARI (MI:CPRI) in flessione dell'1,4%.
Fra i minori pesante Falk Renew in calo del 7% circa, una delle società italiane potenzialmente più penalizzate dalla Brexit perché realizza gran parte dei margini in Gran Bretagna nello sviluppo delle energie rinnovabili.
(Giancarlo Navach)