MILANO (Reuters) - A Piazza Affari gli indici annullano il rialzo in concomitanza con l'avvio di Wall Street negativo. La prima seduta di marzo era partita al galoppo, dopo che febbraio si era chiuso con un balzo dell'indice Ftse Mib del 3,6%, corroborata dai dati provenienti dalla Cina.
Il dato sul Pmi manifatturiero cinese di febbraio ha registrato la migliore performance da oltre un decennio, riducendo così i timori degli investitori legati al balzo dei tassi a livello globale.
Ma l'avvio debole di Wall Street ha un po' smorzato l'ottimismo dei mercati indotto dalla Cina, mentre i rendimenti dei Treasury Usa continuano la corsa al rialzo sulle attese di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed.
Intorno alle 16,25 l'indice milanese Ftse Mib si muove fra denaro e lettera, ben sotto i massimi toccati nel durante. Volumi intorno a 1,8 miliardi di euro.
Tra i titoli in evidenza:
Svetta al rialzo Moncler (BIT:MONC) con un balzo che sfiora il 5% dopo i risultati del 2022 sopra le attese e la forte partenza quest'anno sul fronte delle vendite che traina al rialzo tutto il comparto del lusso con Ferragamo (BIT:SFER) in salita del 2,8%. Denaro anche su Brunello Cucinelli (BIT:BCU) che sale dell'1,2%. Secondo un trader, a tirare al rialzo il comparto sono anche le attese di un recupero delle vendite in Cina.
Volatili le banche che nel pomeriggio sono passati in negativo: a parte Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) piatta, Unicredit (BIT:CRDI) cede l'1,1% e Mps (BIT:BMPS) il 2%, fallendo così il tentativo di rimbalzo della prima parte della seduta dopo -8% registrato ieri dopo la cessione da parte di Axa sostanzialmente del suo intero pacchetto di azioni, pari a circa l'8% del capitale. Più resilienti Banco Bpm (BIT:BAMI) in rialzo dello 0,6% e Bper (BIT:EMII) piatta.
Molto ben comprata Saipem (BIT:SPMI) in crescita dell'1,5% circa post risultati e stime per il 2023, ben sopra le attese del mercato. Inoltre stamani la oil service ha reso noto di essersi aggiudicata un contratto di perforazione in Costa D`Avorio da 400 milioni di dollari.
Oggi è positivo un po' tutto il comparto oil sulla scia del balzo del prezzo del greggio per la seconda seduta consecutiva. Se ne avvantaggia D'Amico(+6,7%) attiva nello shipping petrolifero. Saras (BIT:SRS) segna un rialzo del 2%. Maire Tecnimont in salita dell'1% in attesa dei risultati del 2022 a mercati chiusi e del piano pluriennale domattina.
Denaro su Pirelli (BIT:PIRC) (+1,8%) dopo l'annuncio ieri di un patto parasociale fra Brembo (BIT:BRBI) e Camfin-Tronchetti sulla partecipazione che Brembo detiene in Pirelli intorno al 6%. Bene anche Stellantis (BIT:STLAM) (+3,4%) in un contesto europeo dell'automotive in salita del 2% circa.
Infine, trascurate anche oggi le utility sempre più penalizzate dal continuo balzo dei rendimenti del decennale che fa calare l'appeal su questi titoli il cui rendimento del dividendo si trova in diretta competizione con quello dei titoli di stato. Le più colpite sempre Italgas (BIT:IG) e Snam (BIT:SRG) in flessione fra l'1,2% e l'1%, mentre fa peggio Terna (BIT:TRN) che cede intorno all'1,6%.
Fuori dal paniere pesante Dovalue in flessione di quasi il 7% penalizzato da Citigroup (NYSE:C) che ha tagliato il prezzo obiettivo a 9,5 euro da 10 euro precedente.
Fra i minori Valtecne balza del 24% al debutto su Euronext (EPA:ENX) Growth Milan. Il titolo segna quota 6,2 euro da 5 euro del collocamento.
(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)