Investing.com - Monte dei Paschi (BIT:BMPS) si conferma come uno dei titoli più in forma di Borsa Italiana con un rialzo del 3% odierno a 2,34 euro, con realizzi dell'11% messi a segno nelle ultime 5 sedute in scia ai piani di uscita del Mef dal capitale della banca.
Dopo le dichiarazioni del ministro Giorgetti e dell'Ad Lovaglio sul ruolo della banca senese nel contesto bancario italiano, un'indiscrezione de La Repubblica ha dato un quadro abbastanza preciso cdi come potrebbe avvenire la privatizzazione di Mps che, per gli accordi con Bruxelles, ha come termine ultimo il 2024.
Il quotidiano scrive che potrebbe essere Bper (BIT:EMII) la più indicata a costruire il terzo polo con Rocca Salimbeni, sia per i numeri della banca emiliana ma anche perché l'operazione sarebbe gradita a Unipol (BIT:UNPI) e Fondazione Bds che detengono insieme il 30% di Bper.
A questo punto interverrebbe anche UniCredit (BIT:CRDI) e Mcc che, secondo le ricostruzioni, potrebbero rilevare fino ad un quarto delle filiali di Siena e aumentare la propria esposizione in Veneto grazie agli sportelli ex Antonveneta.
Lo sprint sull'uscita del Mef è dovuta all'aumento di capitale da 2,5 miliardi chiuso sul finire dell'anno scorso che ha reso Mps meno pesante da rilevare sia in termini di doti fiscali sia di perdite e costi operativi. Questioni, queste, che avevano fatto naufragare le discussioni con la banca di Gae Aulenti nel 2021.
Del ruolo che può giocare Mps in Italia ne ha parlato nei giorni scorsi l'Ad Lovaglio, affermando che la banca più antica al mondo "deve e può partecipare con un ruolo importante alla costruzione di quel terzo polo bancario italiano di cui si parla da tempo".
Sui dettagli della privatizzazione, l'Ad si è spinto a dire che "la situazione attuale consente agli azionisti di valutare diverse opzioni strategiche in più rispetto a quelle di cui leggevamo durante le negoziazioni dell'estate 2021, tra ipotesi di spezzatino e di dote pubblica".