ROMA (Reuters) - Nel 2015 l'occupazione è aumentata a ritmi "significativi" (+0,8% in media tra gennaio e agosto) grazie alla ripresa ciclica e alle misure adottate dal governo, in particolare la decontribuzione per le imprese che assumono con contratti stabili. Giova, ma "in misura minore", anche il nuovo contratto a tutele crescenti del Jobs act che consente i licenziamenti individuali.
Lo dice Bankitalia nel Bollettino economico trimestrale stimando un rafforzamento del trend anche nella restante parte dell'anno.
Secondo le comunicazioni obbligatorie del ministero del Welfare, nel secondo trimestre il numero complessivo di posizioni lavorative dipendenti è aumentato di circa 320.000 unità (+60.000 su anno). In base a dati preliminari, il rafforzamento del mercato del lavoro sarebbe proseguito anche in luglio e agosto.
Alla luce di questi dati, spiega la banca centrale, "si può dunque prevedere che la crescita dell'occupazione alle dipendenze proseguirà anche nella seconda metà del 2015".
"Alla fine dell'anno essa potrebbe rafforzarsi ulteriormente qualora le imprese decidessero di anticipare le assunzioni pianificate per il 2016 per usufruire degli sgravi contributivi che, a legislazione vigente, sarebbero destinati a venir meno dal prossimo gennaio", prosegue il Bollettino a testimoniare l'appeal degli sgravi.
La legge di Stabilità varata ieri ha esteso la misura al 2016 ma ha più che dimezzato da 8.000 a circa 3.250 euro il beneficio massimo per lavoratore.
Prendendo a esempio le comunicazioni obbligatorie della Regione Veneto, unica che fornisce informazioni tempestive sull'eleggibilità dei lavoratori per lo sgravio contributivo, si evince che circa un quarto dell'aumento dell'occupazione nel settore privato dipende dai due provvedimenti.
"All'interno di questa quota si stima che gli sgravi contributivi avrebbero concorso per due terzi, mentre la nuova disciplina dei licenziamenti per un terzo. È verosimile che valutazioni analoghe siano applicabili all'intera economia, per la quale sono necessarie ulteriori analisi", dice la Banca d'Italia.
(Francesca Piscioneri)