Investing.com - Le notizie giudiziarie stanno spingendo il titolo Tenaris (MI:TENR) che guadagna oltre il 4%, con le azioni che tornano ai massimi dello scorso novembre.
La Corte di appello argentina ha annullato la sentenza di primo grado datata 27 novembre 2018 in cui si riconosceva colpevole il presidente e ceo di Tenaris, Paolo Rocca, nell’ambito di un’indagine circa presunti pagamenti effettuati dal gruppo Techint (controllata Tenaris) a funzionari del governo nel 2008.
Tenaris ha diffuso un comunicato in cui annunciava che l’annullamento era dovuto all’assenza di necessarie e sufficienti prove per includere il manager nel procedimento legale. Secondo l’azienda, “sono necessarie ulteriori indagini”.
“La notizia è positiva”, commentano gli analisti di Equita “in quanto rimuove nel breve un elemento di incertezza sul titolo”. Equita ha un giudizio hold sul titolo con target price a 13,8 euro.
I reati contestati a Rocca vanno dalla corruzione in cambio di commesse in Argentina e le accuse sono legate all’inchiesta “Cuaderno de la Corrupciòn”, Notebook Case, in cui viene coinvolta la ex presidente del paese Cristina Fernández, membri della stessa famiglia e funzionari della sue precedenti amministrazioni.
A Milano, intanto, sono in forte crescita anche gli altri petroliferi come Saras (MI:SRS) (+2%) e Saipem (MI:SPMI) (+1,12%), mentre resta in difficoltà Eni (MI:ENI) (-0,80%).
Il petrolio greggio resta in calo avvicinandosi a quota 63 dollari al barile, mentre il Brent scende a 70,86 dollari.
A spingere in basso i prezzi è la notizia della volontà della Russia di chiudere l’accordo sui tagli alla produzione, per il timore di perdere quote di mercato a favore delle aziende USA.