Barclays rimane ferma nel suo sostegno alle azioni growth rispetto a quelle value, mantenendo una prospettiva positiva sulla crescita sia negli Stati Uniti che in Europa in una nota di martedì.
Nonostante la recente debolezza delle azioni tecnologiche statunitensi, gli analisti della banca sostengono che i solidi fondamentali e le valutazioni attraenti continuano a giustificare questa posizione.
"Manteniamo la nostra visione Positiva sul Growth e Negativa sul Value in entrambe le regioni," hanno osservato nella loro nota, sottolineando che il calo dei rendimenti ha eliminato un fattore chiave di sostegno per le azioni value.
Negli Stati Uniti, Barclays continua a preferire le azioni a grande capitalizzazione, citando una migliore esposizione a metriche di qualità e crescita come le vendite e gli utili per azione (EPS).
Gli analisti ritengono che questi temi si allineino con la loro visione positiva del mercato.
"La migliore esposizione delle large cap alla Qualità e alla crescita di Vendite/EPS (temi su cui siamo positivi) e il rischio di leva finanziaria/rifinanziamento molto più basso" le rendono una scelta più attraente rispetto alle small cap, afferma Barclays.
Al contrario, la banca preferisce le small cap in Europa, indicando la loro "valutazione ai minimi pluridecennali" come motivo chiave del loro ottimismo, nonostante i rendimenti più bassi non abbiano ancora pienamente beneficiato questo stile.
Il Momentum rimane un altro punto focale per Barclays, in particolare negli Stati Uniti, dove gli analisti mantengono una visione positiva su questo fattore, dati i suoi solidi fondamentali.
"Il Momentum è stato il secondo fattore con le migliori performance negli Stati Uniti il mese scorso," hanno notato, rafforzando la loro posizione. "Manteniamo la nostra visione Positiva sul Momentum negli Stati Uniti dati i suoi solidi fondamentali e le valutazioni attraenti."
Tuttavia, gli analisti rimangono neutrali sul momentum in Europa, preferendo invece le azioni growth nella regione.
Inoltre, Barclays mantiene una prospettiva negativa sulle azioni ad alta volatilità negli Stati Uniti, sostenendo che queste azioni hanno "un'esposizione alla Qualità mediocre" e sono relativamente costose.
Al contrario, gli analisti mantengono una posizione neutrale sulle azioni difensive a bassa volatilità in Europa, suggerendo che le condizioni macroeconomiche non sono abbastanza gravi da giustificare un passaggio a una posizione più difensiva.
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