MILANO (Reuters) - Standard and Poor's ha confermato rating sovrano e outlook sull'Italia, nel pronunciamento odierno, che segue di due settimane la decisione di un'altra agenzia, Fitch, di declassare il Paese.
La valutazione di lungo periodo di S&P resta dunque immutata a BBB-, il livello più basso del cosiddetto 'investment grade', l'outlook stabile. Confermato anche il rating di breve periodo, a A-3.
Lo strategist di Unicredit (MI:CRDI) Luca Cazzulani prevede che a seguito della conferma giunta da S&P, i Btp potranno proseguire il percorso rialzista visto nelle ultime sedute.
"Se Macron vincerà le elezioni francesi -- come indicano i sondaggi e come ormai chiaramente scontano gli investitori -- lunedì ci sarà un ostacolo in meno che avrebbe potuto inceppare il mercato italiano, limitando le possibilità per i Btp di sfruttare a pieno l'attuale fase positiva".
RIFORME
Nella nota dell'agenzia si legge che la decisione di mantenere l'outlook stabile riflette l'aspettativa che il governo italiano continuerà ad adottare misure di riforma strutturale, come la nuova legge sulla concorrenza. Inoltre, prosegue S&P, la decisione si basa sull'aspettativa di una continuazione degli sforzi per il miglioramento dell'efficacia del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione, mantenendo allo stesso tempo stabile il rapporto debito/Pil.
Nel dettaglio S&P ritiene improbabile che il governo Gentiloni abbia sufficiente forza per affrontare "con risolutezza" nuove politiche di riforma strutturale ma che sarà comunque in grado di realizzare ulteriori progressi sulla base delle riforme già intraprese dal precedente esecutivo.
Sul fronte più strettamente economico, S&P prevede che ripresa italiana proseguirà, stimando un tasso di crescita dello 0,9% su quest'anno, che si andrà a rafforzare in area 1,0-1,2% nel periodo 2018-2020. Il debito pubblico è visto "nel complesso stabile" a circa il 131% del Pil, per poi ridursi verso la fine del periodo di previsione 2018-2020.
BANCHE
In tema di banche la nota spiega che l'eredità di sofferenze che pesa sul settore continuerà a limitare la crescita del credito. I vari interventi pubblici sul comparto sono stati positivi ma, aggiunge S&P, restano di portata limitata, mentre potrebbero esserci spazi per un maggiore ottimismo riguardo la crescita degli investimenti, qualora fossero ridotti i vincoli sulla possibilità del governo di risanare i bilanci bancari.
Il prossimo pronunciamento sul rating sovrano dell'Italia sarà quello di Moody's il 9 giugno. Moody's ha un rating Baa2 sull'Italia, con outlook negativo.
(Giulio Piovaccari)
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