NEW YORK (Reuters) - Le ultime notizie relative alla Brexit stimolano la sterlina, che si spinge in rialzo soprattutto contro il dollaro, fiaccato dal nervosismo relativo alle imminenti presidenziali. Alle 15,15 la sterlina vale 1,2438 dollari dopo un massimo a 1,2494 e una chiusura a 1,2307.
Secondo la Corte suprema britannica il governo necessita dell'approvazione del Parlamento per innescare il processo di uscita dall'Unione europea decretato dal referendum di fine giugno. Il governo potrà comunque fare appello contro la decisione dell'alta corte, che esaminerà il dossier tra il 5 e l'8 dicembre prossimo.
"Anche se la sentenza può essere capovolta in appello all'inizio di dicembre, la decisione offre speranze a coloro che vogliono 'restare'" dice Craig Erlam di Oanda market. "Nello scenario più ottimistico, il Parlamento la boccerà e il referendum non sarà servito a niente".
Secondo alcuni sondaggi si è ristretto il vantaggio della candidata democratica Hillary Clinton sull'avversario Donald Trump. Tuttavia un sondaggio Reuters/Ipsos mostrava ieri Clinton in vantaggio del 6% fra i probabili votanti, come prima che fosse annunciato che le mail della candidata democratica erano tornate sotto la lente dell'Fbi.
Sul fronte macro permane l'attesa del dato chiave sull'occupazione mensile Usa in agenda domani. I Pmi servizi e composito pubblicati oggi pomeriggio sono risultati in linea alle stime flash [nZPN6MVA02], mentre l'Ism ha deluso le attese.
La Fed, come atteso, ha ieri sera lasciato invariati a 0,25-0,50% i suoi tassi alla fine della riunione di politica monetaria di due giorni. La banca centrale ha confermato però il miglioramento delle condizioni economiche negli Usa, cementando le aspettative di mercato di un intervento restrittivo nella prossima riunione di dicembre.