Investing.com - Il dollaro neozelandese ha concluso la settimana scorsa in calo contro la controparte statunitense; la fiducia degli investitori è stata colpita dai dati deludenti sull’occupazione USA e nei timori per la crisi del debito della zona euro.
Il cambio NZD/USD ha toccato venerdì 0,7499, il minimo dal 24 maggio; la coppia successivamente si è attestata a 0,7516 alla chiusura dei mercati, in calo dello 0,21% rispetto alla settimana.
Supporto a 0,7480, minimo del 24 maggio e resistenza a 0,7583, massimo del 25 maggio.
Il sentimento del mercato è andato sotto pressione dopo i dati del Dipartimento del Lavoro che hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
Un report separato ha mostrato che l’attività manifatturiera negli USA è rallentata a maggio. L’ISM ha dichiarato che l’indice manifatturiero è sceso al 53,5 dal 54,8 ad aprile, contro le aspettative di un calo al 53,9.
I dati deboli hanno aumentato i timori che la ripresa economica negli USA stia perdendo il suo slancio, il ché potrebbe portare ad un nuovo round di allentamento quantitativo dalla Federal Reserve.
Intanto venerdì i dati hanno mostrato che il tasso si disoccupazione è salito al massimo dell’11% ad aprile, alimentando i timori per un peggioramento della crisi del debito della zona euro, dopo il rendimento dei bond a 10 anni al massimo del 6,7%.
La mancanza di un piano per ricapitalizzare il gruppo Bankia ha acceso inoltre i timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale.
Nella settimana appena terminata la Banca Centrale della Nuova Zelanda ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è sceso al 27,1 a maggio da una lettura del 35,8 il mese precedente.
Il dato ha fatto seguito ad un report che ha mostrato un calo delle concessioni edilizie del 7,2% ad aprile dopo un aumento del 19,6% nel mese precedente.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno la testimonianza del presidente della Fed Ben Bernanke, per trovare eventuali indizi sulle future manovre di allentamento quantitativo.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 4 giugno
I mercati in Nuova Zelanda resteranno chiusi per festività.
Gli Stati Uniti produrranno i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, un indicatore importante della produzione.
Martedì 5 giugno
Nel frattempo, negli Stati Uniti l’Institute for Supply Management rilascerà un report sull’attività non manifatturiera, un indicatore importante della salute economica.
Mercoledì 6 giugno
Gli USA pubblicheranno i dati sulla produttività non agricola. Il governo rilascerà inoltre i dati
sulle scorte di greggio, mentre la Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige.
Giovedì 7 giugno
Gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, mentre il presidente della Fed Ben Bernanke comparirà davanti al Joint Economic Committee a Washington.
Venerdì 8 giugno
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sulla bilancia commerciale.
Il cambio NZD/USD ha toccato venerdì 0,7499, il minimo dal 24 maggio; la coppia successivamente si è attestata a 0,7516 alla chiusura dei mercati, in calo dello 0,21% rispetto alla settimana.
Supporto a 0,7480, minimo del 24 maggio e resistenza a 0,7583, massimo del 25 maggio.
Il sentimento del mercato è andato sotto pressione dopo i dati del Dipartimento del Lavoro che hanno mostrato che l’economia ha aggiunto solo 69.000 posti di lavoro il mese scorso, contro le aspettative di un aumento di 150.000, mentre il tasso di disoccupazione è salito all’8,2% dall’8,1%.
Un report separato ha mostrato che l’attività manifatturiera negli USA è rallentata a maggio. L’ISM ha dichiarato che l’indice manifatturiero è sceso al 53,5 dal 54,8 ad aprile, contro le aspettative di un calo al 53,9.
I dati deboli hanno aumentato i timori che la ripresa economica negli USA stia perdendo il suo slancio, il ché potrebbe portare ad un nuovo round di allentamento quantitativo dalla Federal Reserve.
Intanto venerdì i dati hanno mostrato che il tasso si disoccupazione è salito al massimo dell’11% ad aprile, alimentando i timori per un peggioramento della crisi del debito della zona euro, dopo il rendimento dei bond a 10 anni al massimo del 6,7%.
La mancanza di un piano per ricapitalizzare il gruppo Bankia ha acceso inoltre i timori che Madrid debba essere costretta a chiedere un salvataggio internazionale.
Nella settimana appena terminata la Banca Centrale della Nuova Zelanda ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è sceso al 27,1 a maggio da una lettura del 35,8 il mese precedente.
Il dato ha fatto seguito ad un report che ha mostrato un calo delle concessioni edilizie del 7,2% ad aprile dopo un aumento del 19,6% nel mese precedente.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno la testimonianza del presidente della Fed Ben Bernanke, per trovare eventuali indizi sulle future manovre di allentamento quantitativo.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 4 giugno
I mercati in Nuova Zelanda resteranno chiusi per festività.
Gli Stati Uniti produrranno i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, un indicatore importante della produzione.
Martedì 5 giugno
Nel frattempo, negli Stati Uniti l’Institute for Supply Management rilascerà un report sull’attività non manifatturiera, un indicatore importante della salute economica.
Mercoledì 6 giugno
Gli USA pubblicheranno i dati sulla produttività non agricola. Il governo rilascerà inoltre i dati
sulle scorte di greggio, mentre la Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige.
Giovedì 7 giugno
Gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, mentre il presidente della Fed Ben Bernanke comparirà davanti al Joint Economic Committee a Washington.
Venerdì 8 giugno
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sulla bilancia commerciale.