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Greggio in salita dopo le dichiarazioni dell’Iran

Pubblicato 07.09.2016, 10:06
© Reuters.  Il prezzo del greggio sale, l’Iran si dice pronto alle trattative per il congelamento della produzione
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Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi europei di questo mercoledì, dopo che l’Iran si sarebbe detto pronto alle trattative con Arabia Saudita e Russia per sostenere i prezzi del greggio.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre sale di 33 centesimi, o dello 0,7% a 47,59 dollari al barile, alle 4:05AM ET (08:05GMT). Ieri, i futures Brent di Londra sono scesi di 37 centesimi o dello 0,78%.

Ieri il ministro del petrolio iraniano Bijan Zanganeh ha incontrato a Tehran il Segretario Generale dell’OPEC Mohammed Barkindo, ed ha dichiarato che appoggerà qualsiasi misura necessaria a stabilizzare i prezzi in un range tra i 50 e i 60 dollari al barile.

“L’Iran vuole un mercato stabile, di conseguenza, l’Iran supporterà qualsiasi misura volta alla stabilizzazione del mercato del petrolio”, ha affermato Zanganeh.

Lunedì il Brent è schizzato dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno annunciato di voler collaborare per supportare il mercato. Ma i prezzi sono scesi nuovamente poiché non sono state presentate azioni imminenti per contrastare il problema dell’eccesso di scorte.

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio, con in testa l’Arabia Saudita ed altri principali esportatori di greggio del Medio Oriente, incontrerà i produttori non-OPEC guidati dalla Russia in occasione di un vertice informale che si terrà in Algeria dal 26 al 28 settembre per discutere di un congelamento della produzione.

Nonostante i recenti commenti, le possibilità che il vertice di fine settembre possa portare ad un’azione concreta per la riduzione dell’eccesso globale di scorte sono minime, secondo gli esperti dei mercati.

Molti analisti ritengono invece che i produttori continueranno a tenere d’occhio il mercato e probabilmente rinvieranno le trattative sul congelamento al vertice ufficiale dell’OPEC in agenda a Vienna il 30 novembre.

Il tentativo di congelamento della produzione all’inizio dell’anno è fallito quando l’Arabia Saudita si è tirata indietro dopo il rifiuto dell’Iran di prendere parte all’iniziativa, mettendo in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo da parte di paesi rivali dal punto di vista politico. Intanto il greggio con consegna ad ottobre sul New York Mercantile Exchange tocca 45,17 dollari al barile, in salita di 34 centesimi o dello 0,76%. L’attenzione degli operatori ora si sposta ai dati sulle scorte di greggio e prodotti raffinati.

L’American Petroleum Institute rilascerà il report sulle scorte alle 4:30PM ET (20:30GMT) nel corso della giornata. per domani sono attesi invece i dati dell’Energy Information Administration.

Il report sarà rilasciato con un giorno di ritardo vista la chiusura festiva di lunedì per il Labor Day negli USA.

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