Di Alessandro Albano
Investing.com - E' meglio vendere i proprio titoli prima dell'estate? Secondo diverse banche d'affari sì, a causa del deterioramento delle prospettive economiche e dell'aumento recente delle valutazioni azionarie.
L'impennata delle valutazioni delle Big Tech potrebbe rivelarsi "uno sviluppo pericoloso per l'intero mercato azionario", hanno scritto gli analisti di Bank of America (NYSE:BAC) in una nota inviata ai clienti, sottolineando come nella settimana che si sta per concludere gli investitori abbiano investito "52,3 miliardi di dollari nei mercati liquidi".
Da BofA hanno evidenziato, inoltre, come diversi indicatori stanno puntando verso una recessione nel breve termine come: l'assenza di un rally del petrolio nonostante i tagli all'offerta dell'OPEC, il basso indice ISM, e il calo dei prezzi degli immobili a livello globale.
"Rimaniamo ribassisti in quanto l'incertezza economica del 2023 è destinata a terminare con la rottura del mercato del lavoro e la recessione degli EPS", hanno aggiunto dalla banca, consigliando ai clienti di vendere il S&P 500 al di sopra dei 4.200 punti "in quanto i titoli prezzano solo un calo del -4% degli EPS e 210bps di tagli dei tassi da picco a picco".
"Il drastico calo dell'inflazione salariale è la chiave per un atterraggio morbido, ma riteniamo che i rischi di un han landing per gli EPS e di un no landing per i tassi d'interesse rimangano elevati", hanno concluso gli analisti.
Gli esperti di Wells Fargo (NYSE:WFC) hanno scritto invece che che il rally dei titoli di giovedì, alimentato dai solidi report sugli utili di Big Tech, "potrebbe essere parte del pull-up finale".
"Continuiamo a prevedere una correzione del 10% nei prossimi mesi, con le preoccupazioni macro che pesano sul sentiment", hanno detto nel daily sui mercati.
Da JPMorgan hanno inviato un altro avvertimento, scrivendo in una nota che lo S&P 500 è "sopravvalutato" e che "è in arrivo una forte correzione".
Gli strategist della banca guidata da Jamie Dimon hanno avvertito che il benchmark di Wall Street è a rischio di correzione "a causa dei rischi macro e degli utili": "Abbiamo considerato la zona 4100-4200 come una zona di resistenza chiave e un'area che non ci aspettavamo che il mercato penetrasse in modo duraturo o significativo nella prima metà del 2023".
Il supporto a medio termine è visto da JPM intorno a 3.760 punti, prima che l'indice possa testare "livelli chiave vicino a 3500 all'inizio dell'estate".
"Riteniamo che ciò determinerà il fondo del ciclo, soprattutto se la debolezza sarà accompagnata da un rapido aumento della curva dei rendimenti. Fino a quando non emergerà questo scenario, suggeriamo di mantenere un orientamento ribassista e di rimanere in posizione difensiva", hanno aggiunto gli analisti.
Al rialzo, i livelli di resistenza evidenziati sono i 4.115, 4.200 e 4.239 punti: "Dovremmo assistere a una rottura prolungata al di sopra dei 4.200 e a una chiara rotazione verso la leadership ciclica non solo negli Stati Uniti, ma in tutti i mercati globali, per farci riconsiderare le nostre prospettive per il 1° semestre del 2023. Non solo il mercato ha rispettato la nostra resistenza e ha innescato segnali di vendita sistematici per rafforzare la nostra posizione, ma la rotazione dai ciclici e il recente scivolamento in mercati come quello del rame e dei semiconduttori ci rendono ancora più fiduciosi nelle prospettive", hanno concluso gli analisti.