MILANO (Reuters) - Si preannuncia un altro anno con crescita modesta e inflazione bassa scandito dalle decisioni delle banche centrali, un contesto fragile per i mercati dove i cosiddetti "risky assets" restano la principale opzione di investimento e la volatilità potrebbe "normalizzarsi" su livelli più alti.
Gli investitori interpellati da Reuters nel consueto sondaggio mensile di asset allocation si preparano dunque al 2016 con un cuscinetto di liquidità media superiore al 10% in un portafoglio bilanciato globale che continua a pesare di più le azioni (44,5%) delle obbligazioni (37,6%). La quota di investimenti alternativi alle asset class tradizionali, considerati una forma di protezione del portafoglio, si attesta su livelli elevati rispetto alla serie storica, al 7,6%.
La volatilità è tornata alla ribalta questo mese: l'indice Vix si è riportato sopra la media di lungo termine di 20 dopo essere sceso sotto questa soglia a inizio ottobre a valle delle turbolenze dei mercati di agosto.
L'indice delle borse mondiali, che nel 2015 ha perso oltre il 4%, è sceso ai minimi di due mesi in attesa del primo rialzo dei tassi di interesse in quasi dieci anni deciso a metà dicembre dalla Federal Reserve. A deprimere le borse questo mese ha contribuito anche l'ulteriore correzione dei prezzi delle materie prime - con il greggio ai minimi dal 2004 - che alimenta dubbi sull'economia globale.
L'approccio di Pioneer Investments resta cauto "in presenza di alcuni rischi geopolitici" ma moderatamente positivo sugli asset rischiosi "specialmente le azioni, anche se i cosiddetti 'rischi di coda' sono in aumento", sottolinea Giordano Lombardo, CEO e Group CIO di Pioneer Investments.
"Nel 2016 vediamo la possibilità di un uptrend ciclico a fronte di una situazione economica generale che resta fragile e che punta verso una crescita strutturalmente più bassa", osserva.
Per Francesco Fonzi, head of product specialists Italy di Credit Suisse AM sgr, le opportunità si trovano sui mercati azionari della zona euro e, in subordine, sulla borsa svizzera e su quella di Tokyo. Il peso medio di quest'ultima nel portafoglio azionario globale fotografato dal sondaggio è oggi vicina (9,6%) ai massimi della serie.
Nell'universo obbligazionario Fonzi vede nicchie di valore nei segmenti non governativi - in particolare bond societari con rating "investment grade" - e in quello degli indicizzati. I rischi, viceversa, sono ancora legati ai metalli industriali e alle valute dei mercati emergenti "anche se in misura minore rispetto al passato", sottolinea.
Restando nel reddito fisso Donatella Principe, responsabile del business istituzionale di Schroders (L:SDR) Italia Sim, si aspetta che nel 2016 "il contesto sia più favorevole a trade più piccoli e tattici... l'economia globale dovrebbe rimanere resistente nel corso del 2016, ma i mercati globali potrebbero essere tutta un'altra storia. Gli investitori continuano a concentrarsi sulle mosse delle banche centrali ... fino a quando le decisioni delle banche centrali saranno meno influenzate da fattori esterni riteniamo che gli investitori dovrebbero essere cauti nel prendere grandi posizioni direzionali".
Hanno partecipato al sondaggio Aletti Gestielle Sgr, Anima (MI:ANIM) Sgr, Azimut (MI:AZMT) Sgr, BNP Paribas Investment Partners Sgr, Euromobiliare AM Sgr, Credit Suisse AM, Eurizon Capital Sgr, BG Sgr, Pioneer Investments, Schroders, Sella Gestioni.
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