Di Alessandro Albano
Investing.com - Il tasso di inflazione annuale dell'Eurozona ha superato di molto l'obiettivo della Banca Centrale Europea, alimentando le domande circa l'inizio di una riduzione effettiva degli acquisti obbligazionari da parte della banca.
Secondo gli ultimi dati Eurostat, l'indice dei prezzi al consumo è salito al 3,0% nel mese di agosto dal +2,2% del mese precedente, rispettando le attese del mercato. Nell'Ue a 27, l'inflazione annuale ha toccato il +3,2% dal 2,5% di luglio.
Il contributo più elevato al tasso annuo dell'area valutaria, spiegano dall'ufficio statistico, è arrivato dall'energia (+1,44%), seguita dai beni industriali non energetici (+0,65%) e dai prodotti alimentari, alcol e tabacco e servizi (entrambi +0,43%).
Obiettivo Bce
Il nuovo target, deciso dal board di Francoforte a giugno, vuole un'inflazione al 2% simmetrico, e prevede "un livello moderatamente al di sopra dell’obiettivo" (overshooting) per mettere in conto i possibili picchi dei prezzi al consumo.
Tuttavia, l'inflazione al 2,2% di luglio aveva creato scompiglio all'Eurotower riaccendendo la frizioni tra l'ala dei falchi e delle colombe, portando la Bce a ridurre il ritmo degli acquisti nell'ambito del Pepp (1.850 miliardi) nel quarto trimestre.
Ora, con un'inflazione al 3% e i prezzi delle materie prime che iniziano seriamente a preoccupare i governi, il consiglio direttivo potrebbe spingere ulteriormente verso una riduzione effettiva degli acquisti, soprattutto dopo che Lagarde ha affermato in conferenza stampa che dicembre sarà la riunione in cui il board discuterà del Pepp.
In un'intervista rilasciata a Bloomberg e pubblicata sul sito della banca centrale, l'ex Fmi ha affermato che le "deviazioni al rialzo o al ribasso rispetto al 2% sono entrambi non desiderabili", e che la banca è "particolarmente preoccupata sulle aspettative di inflazione".