Gli strateghi di Citigroup prevedono che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse a giugno, ha dichiarato la banca dopo la pubblicazione dei dati sulla spesa per consumi personali (PCE) di febbraio.
Le proiezioni di Citi sono ora più in linea con le aspettative della Federal Reserve per il prossimo ciclo di allentamento. In una nota di ricerca, gli strateghi hanno dichiarato di aspettarsi che il presidente Jerome Powell mantenga una posizione dovish nonostante i recenti segnali da falco di altri funzionari della Fed.
Gli economisti della banca stanno monitorando da vicino le dinamiche dell'inflazione, con particolare attenzione all'indice dei prezzi PCE core, il parametro preferito dalla Fed per misurare l'inflazione in quanto traccia direttamente quanto gli americani spendono per articoli meno volatili.
L'inflazione PCE core a febbraio è salita dello 0,26% al mese ed è stata rivista al rialzo allo 0,45% a gennaio.
"Ci aspettiamo un aumento più marcato dello 0,30% del PCE core a marzo, grazie al rafforzamento dei servizi medici e finanziari", hanno dichiarato gli economisti di Citi in una nota separata.
L'analisi di Citi fa seguito alle dichiarazioni del governatore della Federal Reserve Christopher Waller, il quale ha indicato che letture più forti dell'inflazione potrebbero essere un ostacolo a un inizio anticipato dei tagli dei tassi. Egli ha illustrato come la banca centrale potrebbe riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2% senza l'aumento della disoccupazione tipicamente associato.
Detto questo, le prospettive contrastanti all'interno della Federal Reserve evidenziano la sfida di navigare tra i rischi di inflazione e gli indicatori di un mercato del lavoro in via di raffreddamento. Nonostante i recenti aumenti dei dati sull'inflazione, l'attenzione di Powell rimane sul tema generale della disinflazione, indicando che è pronto ad allentare ulteriormente la politica monetaria se l'inflazione continua a moderarsi.
Citi prevede inoltre un rallentamento della crescita dei posti di lavoro per il mese di marzo, con stime di creazione di 150.000 nuovi posti di lavoro, in calo rispetto alle robuste cifre registrate nei mesi precedenti. Questa prevista decelerazione, insieme ad altri segnali di un mercato del lavoro più morbido, rafforza l'ipotesi di un prossimo taglio dei tassi come strategia per sostenere la stabilità economica.
"Continuiamo a ritenere che i funzionari avranno prove sufficienti nei dati sull'inflazione per giustificare i tagli dei tassi a partire da giugno e che i dati più deboli del mercato del lavoro porteranno a tagli totali di 125 pb quest'anno", ha aggiunto il team di analisti.