Di Senad Karaahmetovic
Nel weekend, Tesla (NASDAQ:TSLA) ha annunciato di aver consegnato 254.695 veicoli elettrici (EV) nel secondo trimestre, con un aumento del 27% su base annua.
Tuttavia, il numero risulta inferiore alle stime di Bloomberg e Reuters, con i lockdown per il COVID che hanno pesato sull’impianto di Shanghai.
Ecco i commenti dei principali analisti di Wall Street che seguono Tesla.
Mark Delaney di Goldman Sachs (NYSE:GS): “Crediamo che la produzione record di giugno sia un segno che Shanghai si sta riprendendo e che ci sono stati progressi nelle fabbriche di Berlino ed Austin. Ci aspettiamo che gli aumenti delle consegne e della fabbricazione siano un focus per gli investitori da qui in avanti (insieme a costi e margini). Abbassiamo le nostre stime sugli EPS 2022 in base al Q2. Alziamo lievemente le nostre stime sugli EPS 2023/2024”.
Emmanuel Rosner di Deutsche Bank (ETR:DBKGn): “Pensiamo che la differenza tra la nostra stima ed il dato di Tesla possa essere dovuta ad un miglior contributo da Berlino/Texas. Le consegne di Model 3+Y sono state di 238.533, più delle 232 mila stimate, così come quelle di Model S+X, pari a 16.162 unità rispetto alle 13.250 attese. Alziamo le nostre stime sui ricavi Q2 da 15,5 a 16,1 miliardi ed i margini lordi di 80bps al 26,8%, con EPS di 1,87 dollari anziché 1,66 dollari”.
Daniel Ives di Wedbush: “Crediamo che, messi in conto nel titolo ai livelli attuali dopo la debolezza degli ultimi mesi, ci siano una traiettoria delle vendite più bassa ed un colpo ai dati del trimestre di giugno. Wall Street ora si concentra sulle consegne del secondo semestre e sui dati 2023 come contesto più normale per valutare lo stato di salute complessivo della traiettoria delle consegne di Tesla e dei risultati/EPS. Si prospetta inoltre una significativa espansione della capacità di produzione per il 2023 ed oltre”.
Ryan Brinkman di JPMorgan: “Abbassiamo le stime sugli EPS del Q2 da 2,26 a 1,70 dollari … Sospettiamo che le dinamiche prezzo/costi saranno importantissime per gli utili di Tesla quest’anno. Questa dinamica secondo noi presenta rischi ribassisti per il Q2, dal momento che Tesla ha visto una forte inflazione dei metalli per le batterie, ma gli aumenti di prezzo oltre i 10 mila dollari che ha annunciato generalmente si applicano solo ai nuovi ordinativi e non alle prenotazioni esistenti; tuttavia, nel corso dell’anno, questo aumento dei prezzi potrebbe incrociare positivamente il calo dei costi dei metalli per le batterie”.