di Elvira Pollina e Giuseppe Fonte
MILANO/ROMA (Reuters) -Cassa Depositi e Prestiti sta sondando l'interesse di fondi infrastrutturali e istituti finanziari a sostenere una potenziale offerta per la rete di Telecom Italia (BIT:TLIT) (Tim) che competa con quella presentata la settimana scorsa da Kkr.
E' quanto riferiscono a Reuters fonti vicine alla situazione, mentre Cdp non commenta.
La settimana scorsa Kkr ha presentato un'offerta non vincolante per la rete di Tim, con l'obiettivo di scorporare una quota di maggioranza dell'asset dal resto del gruppo, assumendo la gestione della rete.
L'offerta, secondo quanto riferito a Reuters da due fonti vicino alla situazione, valuta la rete di Tim intorno i 20 miliardi.
Tim non ha reso noti i termini dell'offerta. Il gruppo ha convocato per il 24 febbraio un cda per decidere sull'offerta di Kkr, che ha indicato il 28 febbraio come scadenza della sua proposta. L'ex monopolista ha inoltre fatto sapere che resta aperto a valutare alternative che dovessero emergere nel frattempo.
Tra i soggetti di cui Cdp sta verificando il possibile interesse ci sono Blackstone, GIP e Brookfield, spiegano le fonti. Blackstone non ha commentato, mentre GIP e Brookfield non hanno immediatamente risposto ad una richiesta di commento.
Secondo una delle fonti, Cdp alla fine potrebbe presentare un'offerta insieme solo al fondo australiano Macquarie, vista la tempistica limitata per coinvolgere un altro fondo. La stessa fonte spiega che l'offerta potrebbe essere la prossima settimana.
Cdp stava già lavorando con Macquarie, azionista di minoranza di Open Fiber, di cui la Cassa detiene il 60%, nell'ambito di un piano per combinare le due infrastrutture di rete.
Cdp sta inoltre sondando l'interesse di alcuni istituti di credito specializzati nel finanziamento di deal che coinvolgono asset infrastrutturali a fornire risorse per una potenziale offerta, dicono le stesse fonti, che citando tra i soggetti contattati UniCredit (BIT:CRDI), Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), Bnp Paribas (EPA:BNPP) e Credit Agricole (EPA:CAGR).
La premier Giorgia Meloni ha ripetuto più volte che il suo governo vuole assicurarsi che la rete di Telecom Italia sia in mani pubbliche, ma manca una posizione condivisa tra i vari ministri al lavoro sul tema Tim.
"Il dossier è molto complesso, sul quale ovviamente siamo molto attenti", ha detto Meloni rispondendo ai giornalisti oggi a Milano.
"Però è un dossier che stiamo seguendo con molta attenzione, molta quotidianità e presto immagino che avremmo delle informazioni chiare da dare", ha aggiunto.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ritiene che vi siano "molteplici opzioni" per riportare la rete di Tim sotto il controllo strategico del governo, secondo una fonte politica.
Nella sua proposta per la rete di Tim, Kkr ha lasciato la porta aperta alla possibilità che un soggetto pubblico diventi azionista della rete, ha detto una persona a conoscenza dalla situazione.
Separare e cedere il controllo della rete fissa è un punto centrale della strategia dell'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, per cercare di rivitalizzare l'ex monopolista.
Lo scorporo della rete potrebbe consentire a Tim di ridurre drasticamente il debito netto pari a 25,5 miliardi di euro al 30 settembre, facilitando i pesanti investimenti necessari per ammodernare l'infrastruttura, passando dal rame alla fibra.
(Elvira Pollina, Giuseppe Fonte, hanno collaborato Valentina Za e Federico Maccioni, editing Claudia Cristoferi)