Di Alessandro Albano
Investing.com - Telecom Italia (MI:TLIT) non festeggia il passo indietro di Luigi Gubitosi, che rimane comunque nel cda, dalla carica di Ad e perde il 2,1% ad euro 0,4704 a Piazza Affari scambiando molto al di sotto del prezzo d'Opa proposto dal fondo Kkr di euro 0,505.
Intanto, con le parti in campo che si stanno muovendo vista la scadenza di 4 settimane della due diligence, si sta allargando il parterre di banche e consulenti ingaggiati da Tim e Kkr per portare avanti l'operazione.
Secondo indiscrezioni arrivate da Repubblica, JPMorgan (NYSE:JPM) avrebbe messo in allegato alla proposta del fondo Usa una "highly confidential letter" nel quale verrebbe messo nero su bianco l'impegno della banca d'affari a garantire il finanziamento dell'operazione, e coprire la parte di debito.
JP Morgan non è nuova ad assistere le scalate dei fondi di private equity e conosce anche il contesto finanziario italiano visto che, come ricorda molto bene il quotidiano, ha sostenuto l'offerta pubblica da 100 miliardi di lire di Roberto Colaninno nel lontano 1999, e nel 2016 ha incontrato l'ex premier Matteo Renzi sul dossier Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS).
Oltre alla banca di Jamie Dimon, stanno venendo a galla altri colossi dell'investimento come Morgan Stanley (NYSE:MS) e Citigroup (NYSE:C), i quali potrebbero supportare l'operazione con ingenti risorse di capitale accontentando le richieste dei francesi di Vivendi (PA:VIV) che non vogliono concludere la campagna d'Italia in minusvalenza.
Interessanti anche i nomi dei consulenti. Come riportato da Carlo Festa sul Sole24Ore (MI:S24), tra questi ci sarebbe Piergiorgio Peluso, ex Cfo di TIM che ha seguito molto da vicino l'operazione di Kkr su Fibercoop e che ha visto il fondo Usa arrivare al 37% della rete secondaria dell'ex monopolista di Stato.
I concorrenti di Kkr, i fondi di private equity CVC e Advent, sarebbero affiancati invece da Nomura, banca giapponese che in Italia può contare su un senior advisor come Marco Patuano, ex Ceo di Telecom ed attualmente numero uno di A2A (MI:A2).
Da parte sua, TIM non sta a guardare. La società al centro dell'offerta avrebbe già parlato con Bank of America (NYSE:BAC) e Goldman Sachs (NYSE:GS), entrambe protagoniste con Intesa Sanpaolo (MI:ISP) nel riassetto delle torri Inwit (MI:INWT).
E le banche italiane? Per le indiscrezioni, Intesa (MI:ISP) sarebbe vicino ad una decisione mentre UniCredit (MI:CRDI) e Mediobanca (MI:MDBI) non avrebbero ancora deciso il da farsi.