Di Alessandro Albano
Investing.com - C'è una nuova tendenza nel mercato delle opzioni. Sempre più investitori, sia retail che istituzionali, stanno puntando sui contratti a brevissimi scadenza per sfruttare al meglio la recente volatilità dei mercati finanziari.
Secondo i dati di JP Morgan (NYSE:JPM), ammontano ad oltre 1.000 miliardi di dollari i volumi di trading delle cosiddette 0DTE options, cioè opzioni con valore prossimo al sottostante - near the money - con zero giorni alla scadenza usate nelle operazioni intraday.
Se da una parte i derivati zero-day-to-expiry permettono una maggiore copertura nel trading giornaliero, dall'altra un'impennata dei volumi di questi strumenti speculativi può portare a improvvisi spike ribassisti o rialzisti nel mercato azionario, generando così una volatilità molto elevata.
Fino ad ora, l'indice VIX non ha risentito più di tanto dell'aumento delle opzioni, ma per l'analista di JP Morgan Marko Kolanovic le opzioni 0DTE sono uno dei motivi alla base della maggiore volatilità degli asset sottostanti.
Interessanti anche i numeri che arrivano da SpotGamma sui dati del Cboe citati da Reuters: per le opzioni sull'S&P 500, le 0DTE hanno rappresentato circa il 44% del volume medio giornaliero di opzioni a 10 giorni, rispetto al 19% circa di un anno fa.
'Volmageddon'
In una nota ai clienti, l'esporto di JPM ha avvertito che "la popolarità delle opzioni a breve termine rappresenta una minaccia per il mercato azionario, e potrebbe amplificare la volatilità in modo tale da scatenare il vol-mageddon".
La parola unisce volatility con armageddon ed è stata coniata nel febbraio 2018 quando una straordinaria attività di trading sul VIX e sul suo inverso VelocityShares VIX Short-Term ETN (OTC:VIIXF) ha causato un vero e proprio flash crash sui mercati più ampi, con il Dow Jones Industrial Average che ha perso circa 1.800 punti in sole due sedute.
"Se si verifica un grande movimento quando queste opzioni vanno in the money, e i venditori non possono sostenere queste posizioni, la copertura forzata porterebbe a flussi direzionali molto ampi con un impatto significativo sui mercati, visto l'attuale contesto di scarsa liquidità", ha scritto Kolanovic.
E in caso di importanti movimenti giornalieri del mercato azionario, sia al rialzo che al ribasso, si potrebbe innescare "una cascata di operazioni che potrebbero portare a vendite intraday su un grande movimento al ribasso (o ad acquisti su un grande movimento al rialzo) dell'ordine dei 30 miliardi di dollari".
Come nel 2018?
Preoccupazioni condivise anche da Simon White, strategist di Bloomberg Markets Live. "C'è motivo di preoccuparsi", ha scritto in una newsletter dell'agenzia, facendo notare che "una maggiore attività di trading dell'opzione significa che i rischi overnight sono amplificati".
"Se la copertura e le negoziazioni avvengono in date più lunghe, c'è un rischio maggiore che un movimento notturno eccessivo crei un grande follow-through all'apertura", ha avvertito lo strategist.
Forse non si ripeterà il crollo del 2018, ma come ha fatto notare Kolanovic di JPM, "anche se la storia non si ripete, spesso fa rima, e l'attuale vendita di opzioni 0DTE, giornaliere e settimanali sta avendo un impatto simile sui mercati".