Investing.com-- Gli analisti di UBS hanno individuato sei fattori chiave che guideranno i mercati asiatici nella seconda metà del 2024, soprattutto dopo i numerosi eventi importanti della prima metà dell'anno, tra cui lo storico rialzo dei tassi del Giappone e le misure di stimolo della Cina.
I titoli asiatici hanno registrato una performance piuttosto contrastante nel 2024. Se inizialmente la Cina e il Giappone hanno registrato forti guadagni, a giugno hanno visto esaurirsi la loro spinta propulsiva. D'altro canto, i mercati di India e Corea del Sud sono cresciuti grazie all'ottimismo economico e alle speranze di un boom della domanda di tecnologia.
UBS ha delineato sei fattori chiave che guideranno i mercati asiatici nei prossimi sei mesi.
A luglio, il brokeraggio prevede il Terzo Plenum del Partito Comunista Cinese, una riunione chiave dei suoi vertici politici, in cui il Paese dovrebbe delineare piani per ulteriori misure di stimolo, in particolare per sostenere il suo assediato mercato immobiliare. Il broker ha dichiarato di essere positivo sulle azioni cinesi.
In agosto, UBS ha dichiarato che la crescente domanda di intelligenza artificiale dovrebbe riflettersi negli utili del secondo trimestre, con i mercati ad alta intensità tecnologica destinati a beneficiare maggiormente di questa tendenza.
A settembre, la banca ha dichiarato di aspettarsi che la Federal Reserve statunitense inizi a tagliare i tassi di interesse, allentando le condizioni monetarie globali e invitando più capitali nei mercati regionali. UBS ha anche previsto che le banche regionali inizieranno a seguire l'esempio della Fed e ad allentare la politica, rendendo più interessanti le obbligazioni locali.
In ottobre, UBS ha delineato due fattori: le aspettative per l'inizio di un quarto trimestre forte e ricco di crescita. Il brokeraggio ha inoltre previsto che la Banca del Giappone aumenterà i tassi di interesse per la seconda volta quest'anno nel corso del mese, favorendo la ripresa dello yen rispetto al dollaro.
A novembre, i risultati delle elezioni presidenziali statunitensi definiranno probabilmente la politica della più grande economia del mondo e determineranno anche la sua posizione nei confronti delle principali economie asiatiche.