In una dichiarazione scritta di martedì, UBS ha avvertito che le crescenti controversie commerciali tra l'Unione Europea e la Cina richiederanno agli investitori di essere più selettivi.
Sebbene alcune aziende cinesi produttrici di veicoli elettrici abbiano registrato un aumento delle loro quotazioni azionarie in seguito all'annuncio di tariffe più basse, UBS sottolinea che queste tariffe colpiranno le aziende in modo diverso. Le aziende soggette a dazi più elevati "potrebbero incontrare una barriera significativamente più alta per raggiungere la redditività" quando esportano i loro prodotti nell'Unione Europea.
La risposta della Cina all'Unione Europea, dimostrata dall'indagine sul costo della carne di maiale, riflette le difficoltà economiche causate dal precedente divieto cinese sulle importazioni di vino australiano. Tuttavia, UBS ritiene che entrambe le parti si terranno alla larga da un'escalation del conflitto commerciale a causa della loro reciproca dipendenza: "La Cina ha bisogno di mercati per i suoi prodotti all'estero e l'Europa cerca di controllare l'inflazione".
L'analisi suggerisce che queste tariffe potrebbero incoraggiare i produttori di veicoli elettrici in Cina a stabilire impianti di produzione in Europa, il che ridurrebbe l'impatto delle tariffe. UBS consiglia agli investitori di adottare una "strategia discriminante" quando investono nel settore dei veicoli elettrici in Cina e nelle case automobilistiche europee.
Per quanto riguarda i titoli europei, UBS preferisce le azioni dei beni di consumo discrezionali, in particolare quelle dei marchi di lusso affermati, nonostante la possibilità che l'aumento dei dazi possa ridurre le loro vendite in Cina. Il rapporto mette in guardia anche da possibili sfide alle iniziative volte a ridurre le emissioni di anidride carbonica a causa dell'aumento delle tariffe sulle tecnologie verdi e consiglia agli investitori interessati a questo settore di concentrarsi sulle "infrastrutture resilienti".
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