VICENZA (Reuters) - La Procura di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio con le imputazioni, a vario titolo, di ostacolo all'autorità di vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto, per l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, e altri sei ex dirigenti della banca tra cui l'ex AD e Dg Samuele Sorato, al termine dell'inchiesta.
Lo riferisce un comunicato della Procura della città veneta.
Gli altri ex manager per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio sono l'ex consigliere Giuseppe Zigliotto, l'ex vice Dg responsabile della divisione mercati, Emanuele Giustini, l'ex vice Dg dell'area finanza, Andrea Piazzetta, l'ex vice Dg della divisione crediti, Paolo Marin, e il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili, Massimiliano Pellegrini.
Per le ipotesi di reato di ostacolo all'autorità di vigilanza e aggiotaggio è chiamata in causa anche la banca in liquidazione coatta amministrativa in virtù della legge 231 sulla responsabilità degli enti per reati presupposti ascritti a propri dirigenti.
Il difensore di Sorato, l'avvocato Fabio Pinelli, contattato da Reuters, ha detto di non aver ricevuto alcuna notifica al momento e ha parlato di "imbarbarimento del sistema". "Comunicare alla stampa prima che ai diretti interessati - ha detto al telefono - è irrituale e irrispettoso nei confronti delle persone coinvolte".
Non è stato possibile ottenere un commento da parte dei legali degli altri indagati.
I reati contestati si riferiscono alla vendita di azioni ai soci della ex-popolare - finanziata in parte dalla banca stessa - e alla drammatica riduzione del valore delle stesse nell'ambito del processo di Ipo sfociato poi nel salvataggio da parte del fondo Atlante.