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Wall Street apre in ribasso, torna la paura della recessione

Pubblicato 19.01.2023, 16:17
Aggiornato 19.01.2023, 16:13
© Reuters.

Di Liz Moyer

Investing.com - I listini statunitensi aprono in discesa, i nuovi dati sul mercato del lavoro hanno riacceso i timori per l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Alle 16:10 CET, il Dow Jones Industrial Average è in calo di 150 punti, pari allo 0,5%, mentre l’S&P 500 scende dello 0,5% e il NASDAQ Composite dello 0,7%.

Le preoccupazioni per la recessione sono aumentate perché gli investitori temono che i successivi aumenti dei tassi della Fed possano spingere l’economia verso una recessione. Si prevede che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi fino a quando il tasso di riferimento non supererà il 5%, dal 4,25% al 4,5% attuale.

Il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, è favorevole a portare i tassi al di sopra del 5% il prima possibile. Ma la presidente della Fed di Boston Susan Collins è a favore di un ritmo più moderato. “Aggiustamenti dei tassi più misurati nella fase attuale ci consentiranno di affrontare meglio i rischi contrastanti che la politica monetaria si trova ad affrontare”, ha dichiarato questo giovedì.

Gli analisti si aspettano che la Fed aumenti i tassi di un altro quarto di punto percentuale quando si riunirà dal 31 gennaio al 1° febbraio.

Le aziende stanno combattendo gli effetti dell’aumento dei prezzi e dei cambiamenti nella spesa dei consumatori. Il gigante dei beni di consumo Procter & Gamble Company (NYSE:PG) ha avvertito che l’aumento dei prezzi delle materie prime ha messo sotto pressione gli utili e le sue azioni sono scese dello 0,7%.

Le azioni di Discover Financial Services (NYSE:DFS) sono crollate del 5,6% dopo aver aumentato gli accantonamenti per le perdite su crediti, un segnale che fa prevedere un deterioramento della qualità del credito.

E il colosso del software Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) è sceso di un altro 1,4% dopo aver dichiarato che taglierà 10.000 posti di lavoro e si accollerà un onere di liquidazione di 1,2 miliardi di dollari per prepararsi a un rallentamento.

Le richieste settimanali di disoccupazione sono scese inaspettatamente a 190.000 la scorsa settimana, al di sotto delle 215.000 attese, aumentando le preoccupazioni che il mercato del lavoro ancora rigido possa convincere la Fed a continuare i suoi aggressivi rialzi dei tassi.

Dopo un rally iniziale che ha sollevato tutti e tre gli indici per l’inizio del 2023, ieri il Dow e l’S&P 500 hanno registrato i maggiori cali in oltre un mese, con il Dow che ha perso oltre 600 punti.

Il petrolio sale. I future del greggio WTI vanno su dello 0,5% ad 80,22 dollari al barile, mentre i future del Brent sono in salita dello 0,5% a 85,44 dollari al barile. I future dell’oro sono in rialzo dello 0,5% a 1917 dollari.

Ultimi commenti

Ricordo che personalmente trovavo preoccupante il prezzo del petrolio ad 80 dollari al barile. Adesso che viaggia anche sotto gli 80 dollari ed un dollaro più forte del passato, dopo notevoli rialzi dei tassi di interesse si deve andare in recessione. Niente più investimenti ma solo licenziamenti. Che tristezza.
Siamo in buone mani … Ma per carità !!!
bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla  ......
Americani brava gente…
due giorni di dati buoni e stanno perdendo il 3%.... ieri scendeva perchè erano diminuite le vendite al dettaglio (mercato debole -> recessione), oggi scende perchè il mercato invece è forte e quindi tassi alti... barzelletta
attenzione è diminuita la disoccupazione bisogna aumentare i tassi e cercare di far chiudere un po di aziende e licenziare perché hanno paura che arrivi il benessere dobbiamo rimanere poveri
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