Investing.com - L’apertura dei listini statunitensi si prospetta in lieve ribasso questo lunedì, con gli investitori che sentono ancora la pressione dell’atteggiamento interventista della Federal Reserve, mentre si profila un potenziale shutdown del governo statunitense.
Al momento della scrittura, i future Dow scendono di 5 punti, o dello 0,1%, i future S&P 500 sono in calo di 2 punti, o dello 0,1%, e i future Nasdaq 100 vanno giù di 12 punti, o dello 0,1%.
Un mese debole per gli indici di Wall Street
I principali indici di Wall Street sembrano destinati ad iniziare l’ultima settimana di settembre con una nota negativa, con l’indicazione della banca centrale statunitense che i tassi di interesse rimarranno elevati più a lungo del previsto.
Il settore tech, altamente indebitato, è il più colpito, con il Nasdaq Composite che si avvia a crollare del 5,9% questo mese, potenzialmente la più grande perdita mensile da dicembre. L’indice S&P 500 è destinato a scendere del 4,2% questo mese, mentre il blue-chip Dow Jones Industrial Average del 2,2%.
La scorsa settimana la Fed ha mantenuto i tassi invariati, ma ha segnalato che potrebbe alzarli ancora una volta quest’anno. Inoltre, ha indicato solo due tagli dei tassi l’anno prossimo, la metà di quelli previsti nell’ultima tornata di previsioni di giugno.
Questa settimana è previsto l’intervento di numerosi funzionari della banca centrale statunitense, a partire dal presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, questo lunedì. I loro commenti saranno studiati con attenzione alla ricerca di indizi sulle future mosse politiche, soprattutto in vista della pubblicazione dei dati chiave sull’inflazione alla fine della settimana.
Continua lo stallo sul bilancio
A pesare sul sentiment è anche l’attuale situazione di stallo sul bilancio, con il governo federale destinato a esaurire i fondi per le sue operazioni all’inizio di ottobre.
Nel fine settimana, sia i democratici che i repubblicani al Congresso hanno avvertito che c’è la possibilità di non raggiungere un accordo, e persino un piano per creare un’estensione di 45 giorni dei fondi governativi per dare più tempo ai legislatori ha incontrato una forte resistenza.
L’ultimo scontro sul bilancio di Washington arriva solo pochi mesi dopo che una battaglia sul tetto del debito degli Stati Uniti ha quasi portato la più grande economia del mondo sull’orlo di un dannoso default.
Amazon cerca di rafforzare la sua posizione nel campo dell’intelligenza artificiale
Tra le notizie sulle compagnie, questo lunedì Amazon (NASDAQ:AMZN) ha dichiarato di voler investire fino a 4 miliardi di dollari nel gruppo di intelligenza artificiale Anthropic, con il gigante tecnologico che cerca di rafforzare la propria posizione nella corsa agli armamenti aziendali sulla nascente tecnologia AI.
Inoltre, il settore dell’intrattenimento potrebbe beneficiare della notizia di ieri secondo cui il sindacato che rappresenta gli scrittori di Hollywood, i principali studios e i servizi di streaming hanno negoziato un accordo per porre fine a uno sciopero che dura da mesi.
Il greggio rimbalza dopo una settimana di perdite
I prezzi del petrolio salgono questo lunedì, dopo la prima settimana negativa su quattro, grazie al fatto che i trader si sono concentrati sulla prospettiva di scorte più limitate in futuro.
Entrambi i contratti sono scesi la scorsa settimana dopo che la posizione interventista della Federal Reserve ha sollevato il timore di un impatto sull’attività economica e quindi sulla domanda di petrolio nel più grande consumatore del mondo.
Tuttavia, i prezzi rimangono vicini ai livelli più alti dal novembre dello scorso anno, grazie alle previsioni di un ampio deficit di scorte di greggio nel quarto trimestre, sulla scia dell’estensione di ulteriori tagli alle forniture da parte di Arabia Saudita e Russia fino alla fine dell’anno.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA sono in rialzo dello 0,4% a 90,36 dollari al barile, mentre il contratto del Brent sale dello 0,3% a 92,20 dollari.
Intanto, i future dell’oro scendono dello 0,2% a 1.942,25 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD va giù dello 0,2% a 1,0628.
(Articolo realizzato con il contributo di Oliver Gray).