Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati azionari statunitensi è vista in discesa questo venerdì, chiudendo la settimana con una nota negativa, mentre gli investitori rivalutano la portata dei futuri aumenti dei tassi di interesse.
Alle 13:00 CEST, il contratto dei future Dow scende di 275 punti, dello 0,8%, i future S&P 500 vanno giù di 45 punti, o dell’1% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 160 punti, o dell’1,2%.
I principali indici a Wall Street hanno chiuso in lieve rialzo ieri, con il blue-chip Dow Jones Industrial Average in salita di 18 punti, o dello 0,1%, mentre il settore della distribuzione è rimasto al centro della scena.
Dopo la pubblicazione dei verbali del vertice di luglio della Federal Reserve, da cui è emerso che i funzionari vedono “poche evidenze” di una riduzione delle pressioni inflazionarie, vari policymaker hanno smentito l’idea di tagli dei tassi l’anno prossimo.
Cresce l’attesa per il simposio di Jackson Hole della prossima settimana, con il Presidente Jerome Powell che dovrebbe parlare dei pericoli dell’inflazione.
I risultati dal settore della distribuzione sono misti: Walmart (NYSE:WMT) e BJ’s Wholesale (NYSE:BJ) hanno riportato vendite forti, mentre Target (NYSE:TGT) e Kohl’s (NYSE:KSS) attribuiscono i dati deludenti alle pressioni inflazionarie.
Nel corso della giornata sono attesi altri report sugli utili e Deere & Co. (NYSE:DE) ha riportato un aumento dei profitti trimestrali.
Attesi anche i dati di Foot Locker (NYSE:FL) e Newcrest Mining (TSX:NCM), mentre Applied Materials (NASDAQ:AMAT) ha pubblicato un report sugli utili migliore del previsto dando previsioni positive ieri.
Riflettori ancora accesi su Bed Bath & Beyond (NASDAQ:BBBY): il meme stock è scambiato in ribasso di oltre il 40% nei premarket, dopo la notizia di ieri che l’investitore miliardario Ryan Cohen avrebbe venduto la sua partecipazione del 9,8%.
I prezzi del petrolio scendono questo venerdì, avviandosi ad una perdita settimanale nonostante i due giorni di rally.
I dati di mercoledì da cui è emerso che le scorte di greggio USA sono nettamente scese la scorsa settimana hanno contribuito a rassicurare i trader che la domanda statunitense regge malgrado i prezzi alti, ma i timori di una recessione e di un possibile aumento della produzione iraniana pesano sul mercato.
Alle 13:00 CEST, i future del greggio USA scendono dell’1,9% ad 88,78 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù dell’1,9% a 94,72 dollari. Entrambi i contratti sono destinati ad una perdita settimanale di oltre il 3%.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dello 0,4% a 1.763,95 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0060, giù dello 0,3%.