Investing.com - L’apertura dei mercati statunitensi si prospetta perlopiù invariata questo venerdì, al termine di una settimana positiva, con gli investitori in attesa delle trimestrali di alcune delle maggiori banche del Paese.
Gli indici di riferimento a Wall Street hanno chiuso in rialzo ieri, in scia ai dati secondo cui la crescita dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è diminuita più del previsto a giugno, unendosi ai prezzi al consumo nell’indicare che l’inflazione si sta raffreddando più velocemente del previsto.
Ciò potrebbe fornire alla Federal Reserve una ragione per trattenersi da ulteriori aumenti dei tassi dopo quello di fine mese, già segnalato.
Questo ha aiutato Wall Street a registrare forti guadagni questa settimana, con il Dow Jones Industrial Average che si avvia alle contrattazioni odierne in rialzo dell’1,9% e l’S&P 500 che ha guadagnato il 2,5%. Nel frattempo, il Nasdaq Composite è rimbalzato del 3,5%, andando verso la sua migliore settimana da marzo.
Le grandi banche aprono la stagione delle trimestrali
L’attenzione si rivolge ora alla nuova stagione delle trimestrali, con i risultati del secondo trimestre dei maggiori istituti di credito statunitensi, a cominciare da JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Wells Fargo (NYSE:WFC) e Citigroup (NYSE:C).
Questi risultati potrebbero non essere particolarmente piacevoli da leggere, dal momento che gli affari sono in fase di stallo e i nuovi requisiti patrimoniali potrebbero costringere le banche a ridurre i prestiti.
Detto questo, è probabile che le banche più grandi confermino comunque numeri solidi.
Battaglia legale sull’accordo Microsoft/Activision
Attesi anche i risultati della compagnia assicurativa sanitaria UnitedHealth Group (NYSE:UNH), mentre la potenziale acquisizione di Activision Blizzard (NASDAQ:ATVI) da parte di Microsoft (NASDAQ:MSFT) rimane sotto i riflettori, con la Federal Trade Commission che chiede una nuova ingiunzione per impedirne la realizzazione, pochi giorni dopo che un giudice federale aveva respinto una richiesta simile.
Questa mattina l’autorità di regolamentazione del Regno Unito ha prorogato di sei settimane, fino al 29 agosto, la scadenza per la revisione dell’acquisizione.
Anche il settore dell’intrattenimento è al centro della scena: gli attori di Hollywood si sono uniti agli sceneggiatori in uno sciopero per la prima volta in oltre sessant’anni, bloccando la produzione dell’industria cinematografica e televisiva.
Greggio in calo, le scorte si riducono
I prezzi del petrolio scendono questo venerdì, ma sono ancora destinati al terzo rialzo settimanale consecutivo, nella prospettiva di una riduzione delle scorte e di dati deboli sull’inflazione negli Stati Uniti.
Ieri sono stati chiusi diversi giacimenti petroliferi libici, tra cui il secondo più grande del Paese, Sharara, mentre una sospetta perdita in un oleodotto ha sospeso le esportazioni dal terminale nigeriano di Forcados.
Questi problemi seguono l’annuncio della scorsa settimana di ulteriori tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e Russia, e lasciano presagire una stretta sui mercati petroliferi nei prossimi mesi.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA sono in calo dello 0,2% a 76,76 dollari al barile, mentre il contratto del Brent scende dello 0,1% a 81,25 dollari.
Intanto, i future dell’oro scendono dello 0,2% a 1.959,80 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD registra un calo dello 0,1% a 1,1218.
(Articolo realizzato con il contributo di Oliver Gray).