ROMA (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale vede il Pil italiano in crescita dell'1,3% quest'anno dal +0,8% stimato ad aprile, e in "rallentamento intorno all'1%" nel 2018-2020.
Nel documento conclusivo della missione 'Article IV', l'Fmi segnala comunque "rischi al ribasso significativi" legati a fragilità finanziarie, incertezze politiche e possibili battute d'arresto nel processo di riforma, oltre che alla Brexit e alle politiche Usa.
L'obiettivo governativo di deficit all'1,2% del Pil per il 2018 "è appropriato", dice ancora il Fondo, segnalando che un avanzo strutturale dello 0,5% fornirebbe una "valida garanzia" per la discesa del debito in caso di shock.
Sul fronte bancario, le strategie e gli obiettivi di riduzione degli Npl "devono essere ambiziosi e credibili".
Come per gli anni scorsi, gli economisti di Washington ribadiscono che l'Italia dovrebbe ridurre le tasse su reddito da lavoro e d'impresa e reintrodurre il prelievo sulle abitazioni principali, analogamente a quanto avviene negli altri Paesi avanzati.
L'Italia "dovrebbe far calare gradualmente le aliquote fiscali sui fattori produttivi, spostare la tassazione su immobili e consumi e allargare la base imponibile", dell'Iva soprattutto. "Ridurre l'incertezza fiscale migliorerebbe il clima per gli investimenti", sottolinea il documento.
Il Fondo riconosce inoltre gli sforzi dell'Italia per porre sotto controllo la spesa pensionistica ma chiede ulteriori interventi perché "esistono sacche di eccessi che devono essere razionalizzate".
I parametri pensionistici potrebbero "anche essere rivisti e corretti, se necessario", così come bisognerebbe estendere le misure contro la povertà.
Tra le indicazioni c'è quella di allineare i salari alla produttività, anche attraverso il salario minimo, "possibilmente differenziato su base regionale".
(Giuseppe Fonte)