(Reuters) - I talebani al governo in Afghanistan hanno affermato che non esistono prove della presenza di militanti dello Stato Islamico o di al Qaeda nel Paese, a pochi giorni dalla rivendicazione degli attacchi dinamitardi nella città orientale di Jalalabad da parte dell'Isis.
Da quando lo scorso mese hanno rovesciato il governo sostenuto dalle forze occidentali, i talebani sono stati oggetto di pressioni da parte della comunità internazionale affinché rinuncino ai legami con al Qaeda, il gruppo responsabile degli attentati dell'11 settembre 2001 agli Stati Uniti.
Allo stesso tempo i militanti islamici hanno dovuto far fronte a una serie di attacchi rivendicati da un'organizzazione affiliata allo Stato Islamico, con cui sono in conflitto da diversi anni a causa di una serie di divergenze economiche e ideologiche.
Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha respinto le accuse in merito alla presenza di al Qaeda in Afghanistan e ribadito che non ci saranno attacchi a Paesi terzi dall'Afghanistan da parte di movimenti militanti.
"Non rileviamo la presenza in Afghanistan di soggetti che abbiano a che fare con al Qaeda", ha detto durante una conferenza stampa a Kabul. " Ci impegniamo a garantire che, dall'Afghanistan, non nasceranno pericoli per nessun Paese".
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi)