BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea non ha opzioni alternative al dialogo con il nuovo governo talebano dell'Afghanistan e Bruxelles tenterà di coordinarsi con gli stati membri per organizzare una presenza diplomatica a Kabul.
Lo ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri.
"La crisi afghana non è finita", ha detto Borrell al Parlamento europeo a Strasburgo. "Per avere una possibilità di influenzare gli eventi, non abbiamo altra opzione che interagire con i talebani", ha aggiunto.
I ministri degli Esteri Ue hanno stabilito condizioni per il ripristino degli aiuti umanitari e delle relazioni diplomatiche con i talebani, al potere in Afghanistan dal 15 agosto, tra cui il rispetto dei diritti umani, in particolare dei diritti delle donne.
"Forse parlare di diritti umani rappresenta un assoluto ossimoro, ma è cio che dobbiamo chiedere", ha affermato.
Borrell ha detto ai parlamentari europei che il blocco dovrebbe essere pronto a vedere cittadini afghani che tenteranno di raggiungere l'Europa se i talebani permetteranno alle persone di lasciare la nazione, anche se ha aggiunto di non prevedere flussi migratori simili a quelli visti nel 2015, causati dalla guerra civile in Siria.
La Commissione europea intende ottenere fondi pari a 300 milioni di euro dai governi Ue e dal bilancio comune sia per quest'anno che il prossimo in modo per preparare il ricollocamento di circa 30.000 cittadini afghani.
(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Milano Sabina Suzzi)