NEW YORK, 30 ottobre (Reuters) - Era da giugno che la moneta unica non perdeva così tanto in una settimana contro il dollaro, lasciando sul terreno l'1,294%.
Il mercato è nervoso, dicono gli operatori cercando di spiegare la fame di biglietto verde, e i dati del pomeriggio, con il Pmi Chicago salito ai massimi da settembre 2008, spingono ulteriormente a premiare la valuta americana.
"Vediamo un po' di debolezza sull'azionario probabilmente dovuta alle vendite di fine mese e questo sta spingendo il dollaro in rialzo", commenta uno strategist di TD Securities a Toronto. "In generale le prospettive di crescita sono positive per l'economia globale sebbene ci sia un po' di incertezza nel breve termine".
Sotto i riflettori il franco svizzero, in flessione contro
euro e dollaro sul sospetto di un possibile intervento della
banca centrale svizzera. L'anno scorso l'istituto centrale
l'aveva indebolito quando il cambio con l'euro si era rafforzato
fino a 1,5080 franchi svizzeri
La giornata di oggi è stata anche densa di interventi sul mercato delle valute. Il membro Bce Christian Noyer ha attribuito il problema delle forti fluttuazioni ai movimenti di dollaro e sterlina, mentre il finanziere ungherese George Soros, passato alla storia per aver costretto Banca di Inghilterra a svalutare la sterlina nel 1992 con la vendita di oltre 10 miliardi di dollari in valuta britannica, ha sostenuto che il dollaro potrebbe continuare ad imporsi come valuta di riferimento privilegiata per le riserve. Tuttavia, ha aggiunto, che il biglietto verde dovrebbe essere gestito in modo prudente e gli Stati Uniti dovrebbero in ogni caso aprire le porte a un uso più ampio dei Diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale.
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