ROMA (Reuters) - Ignazio Visco, nell'attesa audizione in commissione d'inchiesta sul sistema bancario, difende la vigilanza di Bankitalia e nega pressioni per favorire la Banca Popolare di Vicenza.
Il governatore, il cui mandato a fine ottobre è stato rinnovato per altri sei anni, fornisce la sua lettura dei recenti casi di crisi bancaria e dice che "a determinare l'evoluzione del sistema finanziario italiano non è stata una vigilanza disattenta ma la peggiore crisi economica nella storia del nostro paese".
Il Pd ha utilizzato la commissione per accusare Bankitalia di negligenza nel monitorare le banche.
Visco così risponde: "La mala gestio di alcune banche c'è stata e l'abbiamo più volte sottolineato; le gravissime condizioni dell'economia hanno fatto esplodere le situazioni patologiche".
"Non è vero" inoltre che Bankitalia avrebbe sottovalutato la situazione nel 2011, quando è deflagrata la crisi dei debiti sovrani e una nuova ondata di deterioramento della qualità dei crediti si è aggiunta a quella sopportata dalle banche nel triennio precedente.
In molti, tra deputati e senatori della commissione, hanno attribuito a Bankitalia un ruolo di regia nel tentativo, fallito, che Popolare Vicenza ha fatto di acquisire prima Banca Etruria e poi Veneto banca.
"Banca d'Italia non ha mai fatto pressioni su nessuno per favorire la Banca Popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento. Mai", dice il governatore aggiungendo che anche con la Consob "la collaborazione è stata piena e molto utile".