BRUXELLES/ROMA (Reuters) - Il sito di prenotazioni viaggi online booking.com, che fa parte della società statunitense Priceline Group, ha proposto delle concessioni per cercare di mettere fine a un'indagine condotta dalle autorità antitrust in Italia, Francia e Svezia sui prezzi offerti dagli hotel partner, ha riferito oggi la Commissione europea.
La Commissione ha precisato che sta coordinando le istruttorie nazionali e non ha aperto una propria indagine, e che le autorità nazionali hanno tempo fino al 31 gennaio per un feedback sulle concessioni proposte.
"Booking.com ha proposto di abbandonare il requisito di parità sui prezzi che gli hotel rendono disponibili ad altri agenti di viaggio online (OTAs)", dice la Commissione in una nota.
In un comunicato l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) spiega che Booking si impegna a modificare la clausola cosiddetta 'Most favoured nation' (Mfn) inserita nei rapporti contrattuali coi propri 'hotel partner', "in modo che sia applicabile esclusivamente ai prezzi e alle altre condizioni pubblicamente offerte dagli hotel attraverso i propri canali di vendita diretta, sia online che offline, e non più sui prezzi proposti su altre On line travel agencies (Ota)".
La clausola di parità costringe gli hotel a offrire al sito online prezzi delle stanze uguali o migliori di quelli che garantiscono ad altri agenti online e offline.
L'Agcm precisa di avere avviato un'istruttoria sull'argomento "il 7 maggio scorso nei confronti di Expedia Inc., di Expedia Italy S.r.l.,di Booking.com B.V. e di Booking.com (Italia)", e che il procedimento di valutazione delle offerte avanzate da Booking si concluderà il 1 aprile 2015.