Investing.com – Iniziano a farsi vedere i catastrofici effetti della supertassazione varata dal governo Monti: le entrate derivanti dalla tassazione sui carburanti è precipitata a gennaio di ben 150 milioni di euro, a causa della eccessiva tassazione che ha indotto nei consumatori, una drastica riduzione, dei consumi.
E’ la seconda diminuzione mensile consecutiva e va quindi a confermare un trend iniziato già a dicembre 2012.
Secondo uno studio effettuato dal Centro Studi Promotor la contrazione è dovuta non solo alla crisi economica in corso ma anche, e forse soprattutto, all’elevatissimo prezzo che i carburanti hanno raggiunto alla pompa, a causa del carico fiscale.
A gennaio 2013 la spesa per carburanti è stata di 4.96 miliardi di euro, in calo del 6.4% rispetto a gennaio 2012, con una contrazione del gettito fiscale del 5.2% .
Il Centro Studi Promotor stima che, se il trend di contrazione dei consumi dovesse continuare per l’intero 2013 si potrebbe giungere ad una perdita di gettito dell’ordine dei 2.6 miliardi di euro, eloquente risultato.
La miope politica di una supertassazione sui carburanti è stata messa, alla luce dei dati resi noti, sotto forte accusa anche da Adusbef e Federconsumatori che rilevano come ci sia un obbligato e progressivo abbandono dell’automobile da parte di molti cittadini.
La Coldiretti , dal canto suo, rileva come ormai la spesa settimanale da sostenere per fare il pieno di un’automobile con un serbatoio da 60 litri sia giunta a 112 euro, superando in tal modo, la spesa alimentare media settimanale di una famiglia che è di 111 euro.
Ben misero risultato per chi pensava di ottenere maggiori entrate semplicemente aumentando le tasse: esistono, a quanto pare, degli invalicabili limiti di tassazione sopportabile che, se superati, producono, alla faccia dei teorici analisti finanziari, effetti esattamente contrari a quelli che ci si prefiggeva di raggiungere.
E’ la seconda diminuzione mensile consecutiva e va quindi a confermare un trend iniziato già a dicembre 2012.
Secondo uno studio effettuato dal Centro Studi Promotor la contrazione è dovuta non solo alla crisi economica in corso ma anche, e forse soprattutto, all’elevatissimo prezzo che i carburanti hanno raggiunto alla pompa, a causa del carico fiscale.
A gennaio 2013 la spesa per carburanti è stata di 4.96 miliardi di euro, in calo del 6.4% rispetto a gennaio 2012, con una contrazione del gettito fiscale del 5.2% .
Il Centro Studi Promotor stima che, se il trend di contrazione dei consumi dovesse continuare per l’intero 2013 si potrebbe giungere ad una perdita di gettito dell’ordine dei 2.6 miliardi di euro, eloquente risultato.
La miope politica di una supertassazione sui carburanti è stata messa, alla luce dei dati resi noti, sotto forte accusa anche da Adusbef e Federconsumatori che rilevano come ci sia un obbligato e progressivo abbandono dell’automobile da parte di molti cittadini.
La Coldiretti , dal canto suo, rileva come ormai la spesa settimanale da sostenere per fare il pieno di un’automobile con un serbatoio da 60 litri sia giunta a 112 euro, superando in tal modo, la spesa alimentare media settimanale di una famiglia che è di 111 euro.
Ben misero risultato per chi pensava di ottenere maggiori entrate semplicemente aumentando le tasse: esistono, a quanto pare, degli invalicabili limiti di tassazione sopportabile che, se superati, producono, alla faccia dei teorici analisti finanziari, effetti esattamente contrari a quelli che ci si prefiggeva di raggiungere.