Investing.com – Si tenta di far luce sull’ammontare totale dei debiti della PA in Italia che è stato stimato dalla Banca d’Italia a circa 91 miliardi di euro.
La stima della nostra Banca Centrale infatti presenta lacune piuttosto rilevanti in merito ai dati utilizzati per portarla a termine: come prima carenza si evidenzia che i dati sono aggiornati al 31 dicembre del 2011, e poi che, gli stessi, non considerano i debiti del pubblico verso le aziende con meno di 20 addetti che operano nel settore della sanità.
Aggiornando, seppur con grande approssimazione, i dati sui quali effettuare la stima dei debiti totali, secondo la CGIA di Mestre, l’ammontare dovrebbe aggirarsi fra i 120 ed i 130 miliardi di euro.
La prima critica osservazione va al fatto che le aziende che impiegano meno di 20 addetti costituiscono, nel nostro Paese, ben il 98% di tutte le imprese e che sono decine di migliaia le piccole e micro imprese e gli artigiani e piccoli commercianti che forniscono a Comuni, Ospedali, Scuole ed Enti locali, prodotti e servizi, senza neppur essere presi in considerazione nelle statistiche.
Ora lo Stato dovrà tenere bene in considerazione anche questo aspetto nell’andare a calcolare, entro il prossimo settembre, quale sia il monte debiti della PA.
L’immagine di efficienza e di credibilità di un debitore che non conosce neppure a quanto ammontino i suoi debiti, viene seriamente messa in discussione.
Lo Stato Italiano pur continuando ad essere il peggior pagatore Europeo, è riuscito nei primi mesi del 2013 ad accorciare di 10 giorni il tempo medio per provvedere al saldo delle fatture, facendolo scendere, secondo una rilevazione di Intrum Iustitia, dai precedenti 180 giorni agli attuali 170.
Molto c’è, evidentemente, ancora da fare sotto questo aspetto, dal momento che i tempi medi di pagamento delle PA europee, sono di soli 61 giorni.
La stima della nostra Banca Centrale infatti presenta lacune piuttosto rilevanti in merito ai dati utilizzati per portarla a termine: come prima carenza si evidenzia che i dati sono aggiornati al 31 dicembre del 2011, e poi che, gli stessi, non considerano i debiti del pubblico verso le aziende con meno di 20 addetti che operano nel settore della sanità.
Aggiornando, seppur con grande approssimazione, i dati sui quali effettuare la stima dei debiti totali, secondo la CGIA di Mestre, l’ammontare dovrebbe aggirarsi fra i 120 ed i 130 miliardi di euro.
La prima critica osservazione va al fatto che le aziende che impiegano meno di 20 addetti costituiscono, nel nostro Paese, ben il 98% di tutte le imprese e che sono decine di migliaia le piccole e micro imprese e gli artigiani e piccoli commercianti che forniscono a Comuni, Ospedali, Scuole ed Enti locali, prodotti e servizi, senza neppur essere presi in considerazione nelle statistiche.
Ora lo Stato dovrà tenere bene in considerazione anche questo aspetto nell’andare a calcolare, entro il prossimo settembre, quale sia il monte debiti della PA.
L’immagine di efficienza e di credibilità di un debitore che non conosce neppure a quanto ammontino i suoi debiti, viene seriamente messa in discussione.
Lo Stato Italiano pur continuando ad essere il peggior pagatore Europeo, è riuscito nei primi mesi del 2013 ad accorciare di 10 giorni il tempo medio per provvedere al saldo delle fatture, facendolo scendere, secondo una rilevazione di Intrum Iustitia, dai precedenti 180 giorni agli attuali 170.
Molto c’è, evidentemente, ancora da fare sotto questo aspetto, dal momento che i tempi medi di pagamento delle PA europee, sono di soli 61 giorni.