Investing.com – Il presidente di Confcommercio, Sangalli, ha dichiarato che la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sui singoli dovrebbe essere una priorità per qualunque governo si verrà a formare .
“Il motore della crescita” ha affermato Sangalli, sono le imprese e oggi esse sono oggetto di in carico fiscale “insostenibile” oltre che preda di una burocrazia che sembra studiata appositamente più per intralciare la loro attività, che per regolarla e che il presidente ha definito come “barocca e miope”.
Uno snellimento delle 120 incombenze burocratiche e fiscali alle quali ogni anno le imprese sono state assoggettate è ormai improcrastinabile .
Se a ciò si aggiunge la carenza di credito che le imprese devono sopportare in questo particolare momento, il quadro si tinge di fosche tinte.
Le imprese, che vivono attualmente un momento drammatico, devono essere rimesse al centro delle politiche economiche di governo, governo al quale sarà richiesta, qualunque sia la sua matrice politica, la capacità di coniugare l’inevitabile rigore con le ragioni della crescita, dell’equità e della coesione sociale.
Il 2012 è stato l’anno peggiore dal dopoguerra ad oggi in termini di caduta dei redditi e dei consumi pro capite, questa considerazione dovrà costituire la base di partenza sulla quale intraprendere tutte le indispensabili iniziative di rilancio dell’economia.
Il previsto prossimo aumento dell’IVA avrebbe, a detta di Sangalli, ulteriori effetti recessivi e potrebbe infierire un vero e proprio “colpo mortale” ai consumi; l’iniziativa va assolutamente evitata .
“Il motore della crescita” ha affermato Sangalli, sono le imprese e oggi esse sono oggetto di in carico fiscale “insostenibile” oltre che preda di una burocrazia che sembra studiata appositamente più per intralciare la loro attività, che per regolarla e che il presidente ha definito come “barocca e miope”.
Uno snellimento delle 120 incombenze burocratiche e fiscali alle quali ogni anno le imprese sono state assoggettate è ormai improcrastinabile .
Se a ciò si aggiunge la carenza di credito che le imprese devono sopportare in questo particolare momento, il quadro si tinge di fosche tinte.
Le imprese, che vivono attualmente un momento drammatico, devono essere rimesse al centro delle politiche economiche di governo, governo al quale sarà richiesta, qualunque sia la sua matrice politica, la capacità di coniugare l’inevitabile rigore con le ragioni della crescita, dell’equità e della coesione sociale.
Il 2012 è stato l’anno peggiore dal dopoguerra ad oggi in termini di caduta dei redditi e dei consumi pro capite, questa considerazione dovrà costituire la base di partenza sulla quale intraprendere tutte le indispensabili iniziative di rilancio dell’economia.
Il previsto prossimo aumento dell’IVA avrebbe, a detta di Sangalli, ulteriori effetti recessivi e potrebbe infierire un vero e proprio “colpo mortale” ai consumi; l’iniziativa va assolutamente evitata .