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Congiuntura, export strada obbligata per la ripresa

Pubblicato 06.03.2013, 10:42
DELL
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Investing.com – nel periodo di Natale i soli supermercati sono riusciti, nonostante la forte crisi in atto, a chiudere i conti quasi in pareggio, per il settore del commercio in generale e del turismo invece il saldo è stato negativo.

Tutti i settori , negli ultimi mesi del 2012, sono stati colpiti da cali nel giro d’affari , nessuno escluso; calo che , relativamente al mercato interno, presumibilmente si protrarrà anche nel primo trimestre del 2013.

Uno spiraglio di luce proviene però dall’export; è questo infatti l’unico indicatore che nelle previsioni delle imprese manifatturiere, fa ben sperare per una iniziale ripresa.

Già nei bilanci dello scorso anno, del resto, si erano evidenziate le positività provenienti dal comparto delle esportazioni , che avevano parzialmente mitigato le carenze del mercato interno.

Le aziende export oriented, hanno retto all’assalto della crisi economica assai meglio di quelle che, invece, operano esclusivamente o principalmente sul mercato interno; la localizzazione geografica di queste aziende rimane tuttavia non omogenea a livello nazionale, concentrandosi principalmente nel nord ovest dell’Italia.

Secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, dopo un Natale sottotono e una deludente stagione dei saldi, il commercio al dettaglio dovrà affrontare una nuova fase di difficoltà anche nel 2013, anno nel quale anche la filiera del comparto turistico vedrà diminuire le sue performance.

Le attese per il 2013 di un terzo delle imprese rimangono per una ulteriore contrazione del volume d’affari, si aspettano un mantenimento degli attuali livelli il 50% circa delle imprese mentre oltre un  terzo si aspetta un ulteriore calo degli affari, solo un 10% circa delle imprese si attende una espansione del volume d’affari.

In particolare  le maggiori attese di crescita si concentrano sulle imprese esportatrici abituali con particolare riguardo a quelle del settore meccanico, di quello chimico e delle materie plastiche.

Più ottimiste le aziende di dimensioni medio grandi - dai 50 addetti in su - rispetto a quelle piccole , le più pessimiste in termini di attesa per l’anno 2013 sono risultate le imprese artigiane di piccole dimensioni con il settore dei mobili a fare da capofila.


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