NEW YORK (Reuters) - Una risoluzione da mettere ai voti al Consiglio di sicurezza dell'Onu per contrastare l'escalation militare della Corea del Nord.
La chiede l'ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, annunciando che in questi giorni farà circolare la bozza da far approvare.
Gli Stati Uniti, per bocca della loro rappresentante al Palazzo di Vetro, hanno chiesto di agire "nella maniera più decisa possibile" per bloccare il programma nucleare portato avanti da Pyongyang. La reazione del governo americano arriva dopo il sesto test nucleare messo a segno da Kim Jong-un e dai suoi generali: "Quando è troppo, è troppo, la nostra pazienza ha un limite", ha detto Haley.
Frenano invece Russia e Cina.
Per il rappresentante del Cremlino all'Onu, Vassily Nebenzia, "c'è urgente bisogno di mantenere la mente fredda. Dobbiamo evitare ogni comportamento che possa far salire la tensione" e trovare una soluzione "ricorrendo ai canali politici e diplomatici".
Oggi il presidente Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo sudcoreano, Moon Jae-in. I due leader hanno condannato l'ultimo test nucleare di Kim, definito da Mosca "una serie minaccia alla pace e alla sicurezza".
"E' facile per gli Stati fuori dalla regione parlare di guerra, ma anche chi è direttamente coinvolto dovrebbe adottare un atteggiamento più equilibrato", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Spinge in favore di un compromesso anche il governo cinese. L'ambasciatore di Pechino all'Onu, Liu Jieyi, chiede alla Corea del Nord di "smettere di prendere iniziative sbagliate". Poi suggerisce alle parti in causa di riconsiderare la proposta fatta da Pechino: Pyongyang metta fine ai test missilistici, in cambio, Washington e Seul dovranno bloccare le esercitazioni militari congiunte.